L’antico potere curativo delle erbe

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Le piante migliorano la salute di corpo e mente a patto che si sappia usarle

Monique Bert – Naturopata

Le erbe e le piante fanno parte del nostro mondo, anzi, noi facciamo parte del loro. Erano su questo pianeta prima di noi e senza di loro non potremmo vivere. Le usiamo per nutrirci, vestirci, riscaldarci e soprattutto per curarci. In che modo le erbe e le piante possano favorire il nostro benessere ce lo spiega la naturopata Monica Bertoletti, Naturalmente sani, alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.

 

 

 

NELL’EVOLUZIONE IL SEGRETO DEL POTERE DELLE PIANTE
“Le erbe fanno bene in primis a loro stesse, in virtù di questo fanno bene a noi – spiega la naturopata – Immaginiamoci di essere una pianta, radicata in un posto e incapace di fuggire da predatori, condizioni climatiche avverse, infestazioni microbiche o parassitarie. Non ci metteremmo molto a escogitare qualcosa per proteggerci, potendo, visto che l’alternativa a non potersela dare a gambe, è la morte certa. Questo è esattamente ciò che hanno fatto le piante, che ci piace definire esseri vegetali. Due miliardi di anni fa le primissime alghe azzurre son riuscite a incanalare l’energia del sole e si sono evolute in muschi, felci, funghi e qualche milione di anni più tardi in centinaia di migliaia di specie da fiore. Tutte dotate di capacità di autodifesa. Così come una stilla di resina difende l’albero da infezioni, ugualmente può difendere noi; pensiamo alla mirra, uno dei grandi antibiotici dell’antichità, fra i doni del Cristo in fasce. Gli animali usano erbe per mal di pancia, per le ferite, per la gravidanza. Le piante migliorano la salute del nostro corpo e della nostra mente”.

MINIERE DI COMPOSTI FITOCHIMICI
“Le piante hanno sviluppato composti fitochimici che favoriscono la nascita dei germogli e li proteggono dai nemici. Per esempio la mia amata menta piperita, di cui ho sempre con me una boccetta, ha sviluppato un olio essenziale che è un antifungino spettacolare, la radice di aswagandha produce dei composti steroidei che lavorano in sinergia con i surreni. Esistono erbe contenenti più di 1000 composti fitochimici a basso dosaggio e la nostra dieta antica comprendeva circa 150 specie di vegetali (oggi solo una ventina), significa che il nostro organismo ha familiarità genetica con 150.000 composti di origine vegetale! Le terapie farmacologiche non hanno interazioni con la nostra storia evolutiva, per questo il corpo non le accetta volentieri, manifestando effetti collaterali di varia natura. Le erbe son le medicine a cui l’evoluzione ci ha abituati per il nostro benessere quotidiano”

FUNZIONE ANALOGICO SIMBOLICA
Ogni specie vegetale ha un carattere unico che può condizionare il nostro modo di pensare, sentire, procreare e guarire. Osservare come le piante sopravvivono in condizioni estreme ci fornisce uno spunto utile di comprensione della loro azione sul nostro corpo, è quella funzione che la medicina psicosomatica definisce “analogico-simbolica”.

Lo zenzero supera inverni rigidissimi, infatti ci riscalda in profondità, innalzando la temperatura grazie a uno stimolo ipotalamico; l’aloe che prospera nel deserto arso dal sole, lenisce le scottature (e coadiuva il microbiota cutaneo, riportandolo in eubiosi!); le dolci bacche di sambuco che crescono nei boschi umidi, ci preservano in salute col freddo dell’inverno, sciogliendo il muco dei bronchi e difendendoci da molti virus (precisamente da oltre undici tipi di virus influenzali). Guardiamole, annusiamole, gustiamole, tocchiamole e ascoltiamo la vita che scorre in loro dall’inizio dei tempi. Prendetevi il tempo di provare le piante che vi vengono consigliate da un naturopata esperto e osservate l’effetto che hanno su di voi. Non reagiamo tutti nello stesso modo. Ci son piante che tonificano, come lo zenzero, piante che ci addolciscono e rilassano come la camomilla (ma può avere un effetto paradosso, a seconda del tempo di infusione), piante che riscaldano il cuore, come una bella rosa e altre che ci rendono felici (melissa e tulsi possono farvi urlare a squarciagola). Le erbe funzionano, se si sanno usare. Semplicemente e naturalmente”.

DELIZIA IN TAZZA ALLO ZAFFERANO
“Vi consiglio una ricetta semplice per assumere in modo gradevole una spezia che è una vero scrigno di proprietà benefiche: lo zafferano. Dosi per tazza:10 mandorle, 5 pistilli di zafferano, 100 ml di latte di cocco (se volete una versione light usate 150 ml di acqua non clorata, ma ricordo che il cocco fa tanto bene). Procedimento: Ammollare le mandorle una notte. Sbucciatele e frullatele con lo zafferano, amalgamando bene il tutto. La mattina corrobora, la sera rilassa. Sa di felicità.

ZAFFERANO: dorato, vellutato, dolce, ottimo per muscoli e cervello. Contiene l’essenza della vita, solleva lo spirito e nutre il corpo, regalando un delizioso effetto afrodisiaco. E’ la mia spezia preferita in assoluto. Ha una lunga tradizione per la sua azione benefica sul cuore, dà sollievo ai dolori mestruali e ai sintomi da iper estrogenismo, è un potente alleato dell’umore. Penetrando i canali cardiaci, risveglia la consapevolezza e allevia la tensione causata da rabbia e depressione. E’ ricco di carotenoidi, potenti antiossidanti che proteggono le membrane cellulari. Uno dei suoi pregi: i suoi pigmenti colorati sono sia idro che liposolubili, il che lo rende facilmente biodisponibile, anche da quantità minime.  Lo zafferano è un potente antiossidante in prevenzione Alzheimer, ma non solo. Essendo il pistillo di un fiore (con tutta la valenza energetica e informativa che hanno tutti i fiori), ha una funzione organica rigenerante e di sostegno al sistema nervoso e fa una grande pulizia di tutte le forme di paura e terrore, ambientali e personali, lavorando in profondità sulla memoria cellulare. E’ un sedativo locale potente, stimola le secrezioni gastriche e le funzioni digestive, riduce la formazione di gas intestinali. E’ antispastico, carminativo, emmenagogo. Utile anche nelle infezioni del cavo orale come gengiviti e stomatiti. Sconsigliato in gravidanza perché può provocare contrazioni uterine.  Meglio acquistarlo in pistilli in modo da conservare l’informazione del fiore.

MANDORLE: frutto delizioso, danno dolcezza, alimentano i tessuti profondi dell’apparato riproduttore, del sistema nervoso e di quello scheletrico, favorendo la forza e la vitalità. Sono afrodisiache. Apportano benefici ai polmoni, alla pelle, al tratto digestivo e alla fertilità. In ammollo per una notte avremo un super alimento ricco di enzimi.

Ultima raccomandazione – conclude Monica Bertoletti – acquistate latte di cocco biologico fatto con polpa di cocco, acqua. Non con zuccheri aggiunti! Né con olio aggiunto! Gustato freddo è di straordinaria efficacia”.