Acquisite le perizie al processo per disatro al lago di Bracciano. In aula gli esperti Franco Medici, Paolo Aldo Audisio, Milena Bruno e Mauro Iberite
Una multinazionale alla sbarra per disastro ambientale. La vertenza è quella che nell’estate del 2017 fece scalpore con un consiglio di amministrazione di Acea Ato 2 che non ebbe scrupolo di portare avanti captazioni indiscriminate causando un repentino abbassamento dei livelli del lago di Bracciano che sfiorò i meno due metri rispetto allo zero idrometrico individuato dal Parco di Bracciano-Martignano come livello ottimale corrispondente all’incile dell’emissario Arrone. La Regione Lazio impose lo stop e l’Acea Ato 2 ricorse in appello, coadiuvata dal Comune di Roma retto dalla sindaca Virginia Raggi, ma inutilmente. Al Tribunale di Civitavecchia, dopo l’avvio delle indagini da parte del sostituto procuratore Delio Spagnolo a seguito delle denunce del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, il 26 ottobre scorso si è tenuta una nuova udienza del processo penale che vede imputati i vertici di Acea Ato 2 di allora tra i quali Paolo Tolmino Saccani. E’ stata la giornata dei periti nominati dallo stesso procuratore. In aula sono intervenuti quattro esperti della materia. Le perizie, su richiesta della difesa, sono state acquisite agli atti. Mettono in evidenza, a quanto si è appreso, un’alterazione grave dell’ecosistema lacustre. Si tratta In primo luogo di Franco Medici del Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente La Sapienza di Roma, quindi di Paolo Aldo Audisio, professore ordinario al Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin dell’Università La Sapienza di Roma, di Milena Bruno, esperta botanica e in tossicologia già in forze all’Istituto Superiore di Sanità e di Mauro Iberite del Dipartimento Biologia Ambientale dell’Università La Sapienza di Roma. Acquisita inoltre una seconda perizia a firma Franco Medici e Sara Taviani, specializzata in applicazione di modelli di flusso idrogeologici nei contesti vulcanici laziali e nello specifico in quello sabatino. Tutti e quattro gli esperti hanno riferito di aver condotto, nel tempo, ricerche di carattere scientifico riguardanti il lago di Bracciano. Nella prossima udienza, fissata per il 1° febbraio 2024, verrà ascoltato Mauro Lasagna all’epoca a capo della Direzione Regionale Risorse Idriche Difesa del Suolo e Rifiuti . Tra le parti civili il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano – Martignano che a margine dell’incontro ha tenuto a ringraziare i suoi legali – Francesco Falconi, Simone Calvigioni, Mario Lepidi e Marco Marianello, per l’impegno volontario che ormai da più di sei anni stanno portando avanti in difesa e a salvaguardia di uno degli ecosistemi lacustri tutelati a livello europeo. Il Comitato ha lanciato inoltre un nuovo appello al ministero dell’Ambiente affinché, unico tra gli organismi abilitati a farlo, si muova per la richiesta di risarcimento del danno. Di rinvio in rinvio spunta inoltre il rischio della prescrizione del reato.