ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO«I POVERI SONO COLPEVOLI DI SPORCARE, UNA GRAVE COLPA SE A CHI NON HA PIU’ NIENTE, A GENNAIO, VIENE NEGATA ANCHE LA POSSIBILITÁ DI UN RIPARO NOTTURNO ALLA STAZIONE FERROVIARIA DI LADISPOLI».
Scelto il momento meno opportuno per alzare un muro che possa impedire a poche persone (non decine) di trovare un po’ di riparo dal freddo alla Stazione ferroviaria di Ladispoli. Mentre i giornali pubblicano notizie sul fatto che la pandemia ha portato nuove ricchezze a chi è già ricco, facciamo finta di non guardare chi intorno a noi sta scivolando nella povertà o chi vi è già scivolato e nell’insieme non si tratta di poche decine ma centinaia di persone. Tra chi vive in povertà ce ne sono alcune che hanno perso veramente tutto: sono i senza fissa dimora.
Eravamo fiduciosi che le proposte uscite dal gruppo di lavoro istituzionale sulle povertà (presente assessore alle politiche sociali, operatori e associazioni che si occupano del problema) tenutosi a fine anno trovassero attuazione: la Croce Rossa avrebbe messo a disposizione dei container e l’Amministrazione si sarebbe impegnata a trovare un posto dove installarli. Fino ad oggi tutto ciò non è stato realizzato e probabilmente si compreranno solo sacchi a pelo. Ma la notizia di ieri: si mura l’accesso alla stazione poiché quelle poche persone “minano sicurezza e salubrità della Stazione”, nel pieno del freddo invernale getta nello sconforto tutti quei cittadini della nostra città che ritengono che sia stato scelto il momento meno opportuno, creando a questi essere umani il più grave disagio e rischio di vita. L’intervento preso di comune accordo tra Comune e Ferrovie dello Stato? A nessuno è venuto in mente che, come accade nelle grandi città, quando il freddo si fa particolarmente rigido, le persone senza fissa dimora, possano trovare riparo proprio nelle stazioni, dove la mattina, si può semplicemente svolgere un’attività di pulizia aggiuntiva? I muri così come si alzano possono essere anche abbattuti in tempi brevi.
Ormai non è più rimandabile un piano di interventi che affronti i complessi problemi che vivono queste persone: residenza fittizia per garantirgli il diritto a usufruire di prestazioni sanitarie e previdenziali, istituzione di un Serd (servizio sanitario per le dipendenze), un centro di accoglienza con personale specializzato che per ciascuna persona concordi un piano di interventi. E’ urgente che i rappresentanti delle istituzioni (Comuni di Cerveteri e Ladispoli, Asl RM4) e del mondo della solidarietà si siedano intorno ad un tavolo e valutino il da farsi, ciascuno per le proprie competenze ma insieme per individuare una strada condivisa e realizzabile come già in tanti altri comuni e città si sta già facendo.
Associazioni: Animo, Libera/Presidio Cerveteri-Ladispoli, Humanitas, Centro Solidarietà Cerveteri, Centro Caritas “Santi Mario, Marta e figli”, Auser Cerveteri, Piccolo Fiore onlus APS, Nuove Frontiere APS, Volontari Ospedalieri/Ladispoli e Volontari Ospedalieri Cerveteri, Euterpe APS, Associazioni Maraa e Donne in movimento, Associazione La Nuova Crisalide.
Coop.ve sociali: Cassiavass, Solidarietà, La Goletta, Luogo Comune.
Organizzazioni Sindacali pensionati CGIL e UIL