Ladispoli, truffe tentate ai danni degli amministratori condominiali

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La reazione: «Si spacciano per forze dell’ordine ma provano a entrare nei conti»

«Volevano truffarci entrando nei conti correnti. Si sono spacciati per forze dell’ordine. Alla fine non gli abbiamo creduto». Dagli anziani agli amministratori condominiali. I truffatori ci provano in tutti i modi e cambiano le loro prede. Stavolta, a Ladispoli, fortunatamente la frode non è riuscita ma l’allerta resta.
Il primo caso. «Salve, sono l’appuntato dei carabinieri della caserma di Ladispoli, il vostro conto è in pericolo». A ricevere questa a chiamata un amministratore di condominio che non ha creduto ai furfanti. Un escamotage da parte di abili impostori con la voce distinta e soprattutto molto aggiornati sulle loro possibili vittime. «Ho ricevuto questa telefonata – è quanto detto da Angelo Antonio Catone della De Luca Servizi – tramite la quale ci veniva detto sostanzialmente che i conti del condominio erano a rischio, nel senso che dei furfanti stavano cercando di entrarne in possesso e che quindi da lì a breve ci avrebbe contattato il personale preposto della polizia postale. Nella prima chiamata quel tizio si era spacciato per un carabiniere della caserma locale, nella seconda, evidentemente un complice, per un agente della polizia postale. Ovvio, non gli abbiamo dato pin e numero di conto, né i codici fiscali dei condomini. Abbiamo capito che si trattava di una messa in scena però dico anche che inizialmente sembravano molto credibili. Sapevano molte, troppe cose». I truffatori a quanto pare erano ben forniti di ogni dettaglio. Quartiere, via, numero civico dei complessi condominiali in gestione.
Il secondo tentativo. Un’altra amministratrice di condominio di Ladispoli ha respinto l’assalto forse anche per l’ingenuità commessa da uno della banda. «Nella chiamata che ho ricevuto – conferma Cristina Riccio – appariva la dicitura “carabinieri” chi era al telefono però ha sbagliato ad indicare la caserma nel momento in cui mi ha invitato a recarmi da loro per questa ipotetica truffa. Ecco perché mi sono subito insospettita e non gli ho creduto. Non sono stata chiamata così nemmeno dal finto poliziotto». Nell’ambiente ormai si è preso coscienza delle truffe tentate nei plessi condominiali a Ladispoli. «La nostra associazione Anaci – spiega Rosa Maria Di Giacomo, altra professionista – è al corrente di tutto ciò e ci ha messo in guardia naturalmente per fare molta attenzione e non credere a questi malviventi che provano ogni trucchetto pur di riuscire a raggiungere i loro scopi spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine con tanto di nome, grado e altre generalità». La prassi quindi è sempre la stessa, alle rispettive “vittime” comunicano di attendere un successivo contatto in quanto sarebbe in corso un tentativo di hacking ai danni dello studio. Nel corso di tale successiva chiamata, un secondo truffatore chiede alla vittima di mettersi al computer per verificare se davvero l’hackeraggio sia in corso. Lo scopo è evidentemente quello di entrare in possesso dei dati dei condòmini, a cominciare da quelli bancari. La pericolosità del tentativo sta nel fatto che i truffatori riescono a far comparire sul display del telefono ricevente, il numero del commissariato o del Comando da cui dicono di chiamare.