I lavoratori percepiscono 2 o 3 euro a consegna. Potrebbero ancora incrociare le braccia. Duro affondo del sindacato Nidil Cgil.
L’appuntamento nel piazzale del McDonald’s di Ladispoli per promuovere un sit in, ideato per rivendicare i propri diritti. I rider di Glovo hanno incrociato le braccia venerdì scorso, e questa iniziativa, contro i compensi miseri, ha provocato disagi nelle consegne. L’azienda si è vista costretta ad annunciare un disservizio momentaneo. «A causa della forte domanda, al momento non possiamo accettare nuovi ordini di Glovo. Per favore riprova tra qualche minuto», è il messaggio apparso più volte ai tanti utenti desiderosi di prenotarsi la cena da asporto nelle pizzerie o al McDonald’s. I lavoratori invece con striscioni e slogan hanno manifestato il loro dissenso contro le tariffe al ribasso, fino a 2 o 3 euro a consegna. «Valgo meno di hamburger», è uno dei cartelli mostrati. Corrono da una parte all’altra in bici, motorino e in auto.
Non si fermano nemmeno quando piove e per loro non ci sono differenze con festivi o i weekend. Teoricamente sono lavoratori autonomi, effettivamente il loro impiego corrisponde a dei turni valutati e organizzati da un algoritmo. «Chiediamo maggiore attenzione dell’azienda nei riguardi degli operatori, – afferma Federica Pitoni, rider di Ladispoli e iscritta al sindacato Nidil Cgil – sia che lavorino in auto che in scooter, operano con i propri mezzi e dunque tutto è a loro carico, persino il carburante e lo zainetto termico per conservare gli alimenti». Poi un nuovo annuncio. «Si continuerà – prosegue Pitoni – con altri scioperi, fino a quando Glovo, da diversi mesi sordo alle richieste di interpellanza, non si degnerà di dare delle risposte. Attendiamo un passo verso quel minimo di dignità che ogni lavoro merita e senza il quale può essere definito soltanto sfruttamento». Giorni prima il sindacato aveva mandato un comunicato. «Nessuna tutela, nessun diritto – è la dura presa di posizione dei rider Glovo Ladispoli-Nidil Cgil – ma neanche ferie, permessi, malattia. Per non parlare dei contributi, illusi da un’autonomia fittizia: questo è il lavoro dei rider. Paghe ormai da fame che rischiano di non coprire neppure le spese di carburante e usura dei mezzi impiegati per il trasporto. Con l’ultimo ritocco al ribasso operato da Glovo in questi giorni si è toccato il fondo».