LADISPOLI, NUOVO TESTIMONE SUL PROCESSO DEL KITESURFER: «HO VISTO L’ELICOTTERO MENTRE LO ASPIRAVA»

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elicottero militare

ANTONIO GIORGIO È UN DIPENDENTE COMUNALE E HA SFILATO DAVANTI AL GIUDICE.

«Ho sentito un rumore assordante, poi ho visto quella vela risucchiata dall’elicottero». C’è un altro testimone del processo ed è Antonio Giorgio, il primo a soccorrere Alessandro Ognibene, il kitsurfer ferito gravemente il 3 ottobre del 2018 a Ladispoli dopo il passaggio a bassa quota di un Chinook, durante un addestramento della Nato. Giorgio è un dipendente del comune di Ladispoli, quel giorno era a passeggio sulla spiaggia.

La scorsa settimana si è presentato davanti al giudice di pace. «Improvvisamente è comparso l’elicottero con due enorme eliche – ha detto – e ho visto volare di scatto questa persona e subito dopo precipitare sul bagnasciuga». Lo sportivo, che si stava preparando ad entrare in acqua sull’arenile di Torre Flavia, venne aspirato per almeno 10 metri dal Boeing CH-47 Chinook cadendo rovinosamente a terra. Antonio Giorgio, oltre ad assistere a quelle scene drammatiche, si avvicinò subito ad Ognibene per sincerarsi delle sue condizioni e staccò l’imbracatura del kite per evitare che potesse essere trascinato in mare. Poi, oltre ad attivare i soccorsi, mise in comunicazione il kitesurfer con la moglie avvisata al telefono dell’incidente subito dal marito. Ognibene venne trasportato in eliambulanza al Gemelli. Quell’impatto gli provocò lesioni gravi su tutto il corpo. Antonio Giorgio ha raccontato pure che quel giorno non ci fossero raffiche di vento. La sua testimonianza potrebbe inguaiare la posizione dei tre imputati: un ammiraglio della Marina a capo dell’addestramento e due piloti dell’esercito.

Ha deposto in aula anche Francesca, la moglie di Ognibene. Un momento emozionante quando ha ricordato la telefonata col marito appena travolto dall’elicottero. Nell’elenco dei testimoni anche il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando che però non si è presentato a Civitavecchia. Molto probabilmente al sindaco sarebbe stato chiesto se ci fossero eventuali limitazioni nella zona dell’incidente.