Non ha parlato davanti al gip il 35enne di origini sarde arrestato a Ladispoli dai carabinieri l’altra mattina per aver picchiato la sua compagna. Si è quindi avvalso della facoltà di non rispondere, nell’interrogatorio di garanzia in carcere, assistito dal proprio legale Carmelo Antonio Pirrone. Avvocato che ha presentato un’istanza chiedendo la misura alternativa degli arresti domiciliari con il suo assistito che avrebbe dato il consenso, se necessario, all’utilizzo del braccialetto elettronico. Intanto i militari, già prima del provvedimento cautelare della Procura nei confronti dell’uomo, avevano portato la convivente e le due figlie in un posto protetto. Ora si attende la decisione del giudice. Il capo di imputazione è maltrattamenti in famiglia. In un precedente procedimento era stato condannato a 3 anni per lesioni gravi aggravate dai futili motivi per aver picchiato, circa un anno e mezzo fa, un 30enne ladispolano fino a fargli perdere l’uso di un occhio.