Ladispoli, incubo posti auto per disabili e non solo

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LETTERA AL SINDACO DI LADISPOLI ALESSANDRO GRANDO.

“Con la presente ringrazio la sagace e giovane amministrazione del comune di Ladispoli, dove da molti anni risiedo, in quanto a seguito del loro incessante e fattivo lavoro sta facendomi passare le pene dell’infermo per la caccia ad un posto auto  in prossimità della mia abitazione nonostante che sia munito dell’apposito contrassegno disabili.
La spesa pesa in particolare a un cittadino non più giovane e disabile, estate o inverno che sia.
Che sia tutto calcolato dal capace sindaco in quanto a volte  per arrivare in paradiso si deve passare attraverso l’inferno? Sindaco e amministratori Vi ringrazio ma ritengo di non essere ,ancora, pronto a tale passaggio. Vorrei, anzi vorremmo, noi cittadini che tutte le nuove costruzioni sorte in poco tempo fossero regolarmente dotate di posto auto interno come previsto dall’attuale normativa in modo da consentire agli altri un regolare parcheggio all’interno della città.
Non aveva Lei promesso ai suoi cittadini una Ladispoli migliore, maggiormente vivibile e più pulita? Una Ladispoli atta a ricevere folle di turisti? 

Sindaco la informo che la tabella statistica del parco veicolare di Ladispoli, compilata dai Comuni Italiani e risalente al lontano anno 2016,  riporta un totale di 27.464 veicoli   ladispolani circolanti. Le chiedo: dove li posteggiamo gli attuali 29.000 mezzi circolanti nel  piccolo territorio coperto dalla città di Ladispoli?
Dove troveranno posto gli ulteriori mezzi dei villeggianti e dei fruitori del servizio ferroviario che giungono dai paesi vicini? In aggiunta noto  il posizionamento di vari cartelli di carico e scarico merci privi di indicazioni di orario quindi con sosta vietata 24 ore posti anche in zone prive di evidenti attività commerciali e le multe a raffica emanate per divieto di sosta dai Vigili Urbani.
Sindaco è questa la Ladispoli da Lei narrata in campagna elettorale? Quando le Sue promesse si attueranno? Forse non tutti ma solo alcuni sono i suoi cittadini?”

G. M.