Via delle Viole. I residenti protestano: “manto stradale dissestato, alberi mozzati, ringhiere di ferro al posto del prato. É una guerra tra poveri”.
Ladispoli. Giardino “Angelo Vassallo”, un’area verde tra viale Mediterraneo e via delle Viole dove da anni le associazioni del territorio insieme a semplici cittadini piantano alberi e curano il verde, gli stessi cittadini che nei giardini di via Firenze hanno portato ulivi e piante aromatiche, i fautori della Marcia degli Alberi. Oggi quest’area non sanno che fine farà a causa del bando che ha visto assegnare una parte del terreno pubblico a Nuove Frontiere Onlus.
Nella parte che dà su via delle Viole sono partiti i lavori, passando si vede già una struttura con tetto in legno in un cantiere attivo. Pur essendo felici per chi godrà dell’area acquisita, le associazioni del territorio temono per le piante presenti nel giardino. L’associazione vincitrice della porzione può chiedere la gestione dell’intera area ed è facile pensare che possa ottenerla. Si domandano che fine faranno gli alberi piantati. Inoltre le associazioni e i cittadini che da anni curano l’area si sentono derubati del luogo. Un bando al quale non hanno potuto partecipare. Il requisito che li ha tagliati fuori: 10 anni di attività svolta sul territorio. Requisito che sembra avere avuto solo la una realtà del territorio.
Timori fondati. Passando sulla via si possono notare, ammucchiati in un angolo, gli alberi che si trovavano dove ora sorge la costruzione, abbandonati. L’area è stata recintata, una ringhiera di ferro impedisce il passaggio, in quella che di fatto, ora è una zona privata anziché una porzione di giardino pubblico. A bordo marciapiede, al confine con la staccionata di legno dell’area accudita dal parroco, c’era un’albero, di cui ora resta solo un tronco reciso. “Tagliato senza motivo – riferiscono i residenti, avviliti dal cambiamento repentino quanto non decoroso – l’albero poteva essere salvato, bastavano pochi metri e buon senso”, è la loro idea. Dalla vista sul verde sono passati a legno, mattoni e griglie di ferro. Hanno perduto anche l’unica fonte d’acqua, indispensabile per annaffiare tutta la vegetazione presente, recintata perché situata nell’area concessa. Chi abita sulla via è stato sfortunato nel trovarsi di fronte un terreno che il comune di Ladispoli ha deciso di assegnare all’associazione che si occupa di disabili.
“É una guerra tra poveri – afferma Marina Graziano- perché quei poveri disabili fanno la guerra a noi poveri cittadini che vorremmo qualche albero” – e prosegue – la buca che hanno fatto è spuntata di nuovo. Per collegare l’acqua nella costruzione che sta sorgendo, hanno tagliato la strada, rattoppata poi con del terriccio, che alla prima pioggia è andato via. Il marciapiede è tutto rovinato e non sappiamo più dove passare. Ieri ha piovuto e via delle Viole era completamente allagata perché non hanno considerato le giuste pendenze. L’acqua che prima si raccoglieva nel terreno oggi finisce tutta nell’unico chiusino, intasato, della via”. Lei abita in questa via? “Si. Eravamo un’oasi oggi siamo all’inferno” conclude la signora Marina.
“Un parco libero per tutti che diventa un luogo privato”.
Un problema nel problema, a quanto pare, quello che sollevano gli abitanti di via delle Viole che contestano, oltre alla destinazione d’uso del giardino (beni pubblici dati al privato) anche le modalità con cui il progetto viene gestito: “il manto stradale dissestato, operai nel cantiere che lavorano in mancanza di misure di sicurezza, nessun cartello di inizio e fine lavori, ne tantomeno la certezza di chi li sta effettuando. Gli alberi esistenti eliminati” aggiunge la signora Graziano. Presente con gli altri cittadini e le organizzazioni del territorio nel giardino di via le Mediterraneo, per partecipare al flash mob organizzato domenica mattina: gli alberi non si toccano! Lo slogan.
Ieri era l’ultimo giorno per la raccolta delle firme che oggi verranno depositate all’ufficio protocollo del comune di Ladispoli, all’attenzione del sindaco Grando e di tutti gli addetti ai lavori. I cittadini chiedono di poter continuare a curare l’area, piantare altri alberi che rendano Ladispoli una città migliore e rispetto per quanto fatto finora, che assume maggior valore in quanto svolto da volontari, senza il sostegno di nessuno.
Le associazioni attive sul territorio, sono:
Comitato Rifiuti Zero Ladispoli; Salviamo il Paesaggio Litorale Roma Nord; Scuolambiente, Humanitas, Libera contro le mafie, presidio Ladispoli – Cerveteri; Natura per tutti Onlus; Lipu Civitavecchia – Monti della Tolfa; assocazione Interpolis; Comitato Rimboschimento Taranto; Verdemarino. Presenti al flash mob e firmatari della richiesta Franco Sorbello, Alessandro Giovannetti, Ida Rossi.