L’innarrestabile avanzata del cemento
Questa volta da Cittadino, quindi con il mio nome, Roberto Garau, a prescindere dalla mia militanza nel circolo di Italia in Comune Ladispoli, ho scelto di scrivere queste poche righe, perché preoccupato per alcune voci allarmanti, che da giorni girano in città, in alcuni tavoli della politica locale.
In base ai fatti, parrebbe che l’Amministrazione di Ladispoli, si stia accingendo ad inserire in commissione urbanistica e successivamente in Consiglio Comunale un numero pari a “cinque o sei nuovi piani integrati”, dunque nuova urbanizzazione, e parliamo di roba grossa!
Alcuni di questi progetti come accennavo, sembrerebbe siano già stati illustrati in qualche incontro di quelli “che contano” con tanto di sponsorizzazione Politica e mi auguro davvero, che queste voci siano soltanto frutto di chiacchiere e che il Sindaco, presto tranquillizzi la Città smentendo qualsiasi ipotesi simile.
Certo è che, il drastico mutamento di Alessandro Grando sull’utilizzo del cemento, dopo essere stato eletto Sindaco, non mi fa certo dormire sonni tranquilli rispetto al fatto che nuovo cemento potrebbe arrivare a breve in Città, e che questo potrebbe accadere, in quanto a Ladispoli, è sotto lo sguardo di tutti, quanto sia una città fuori controllo e senza una pianificazione urbanistica, nelle mani di una classe politica di basso profilo e a dir poco “trasversale” oltre che di pochi “(im)PRENDITORI”!
Grando ha già mostrato una mutazione, che spalmata nel tempo, dovrebbe far riflettere i Cittadini, passando dagli slogan contro la cementificazione urlata prima da Consigliere Comunale di opposizione e poi da candidato a Sindaco nel 2017, per poi subito dopo, divenire, uno tra (se non il più grande) sostenitore della cementificazione a Ladispoli.
E’ bene ricordare ai meno attenti, in questa fase, che appena eletto, quella mutazione di cui narravo, ha prodotto l’autorizzazione di spostamenti di cubatura da zone diverse della città, permettendo, di fatto, la realizzazione di alcuni palazzi nel nostro centro già oppresso di costruzioni, oppure, migrare dalla drastica posizione dal NO al piano integrato piazza grande (costruzione area Ex campo sportivo), per poi trasformarsi in grande sostenitore, (come si cambia!!), o ancora, vendere un terreno pubblico (vicino ufficio postale) per farci costruire un altro palazzone,voglio credere che la POLITICA abbia ancora qualcosa da dire al riguardo, in difesa del nostro territorio.
Roberto Garau
Italia in Comune