La cultura divide: Eneide, un successo di pubblico discriminato. Fuori e dentro il recinto.
L’estate, la stagione degli eventi organizzati in riva al mare, la brezza della sera, il tramonto. A Ladispoli questa sera sulla spiaggia va in scena l’Eneide. La simpatica iniziativa dell’attore De Angelis avrebbe potuto far dimenticare la lunga assenza di cultura della passata stagione, la chiusura dei luoghi dove rigenerare l’anima. Non è così, arrivi lungomare e trovi i recinti all’aperto. Una volta contenevano le bestie, oggi gli spettatori di eventi all’aperto. Con le seggiole posizionate e contate, con l’omino che controlla la prenotazione, fino a ieri. Oggi anche la certificazione verde. Ebbene si, all’aperto, a distanza entri nel recinto solo se munito di tessera. Gli altri fuori, in piedi, a debita distanza. Ovviamente non possono allontanare la gente che curiosa passa e si ferma a guardare, neanche chi allibito arriva e si trova davanti un muro fatto di catenelle a delimitare la divisione sociale in atto.
Non resta che portarsi la sedia da casa, davanti all’incomprensibile comportamento adottato nel “rispetto” di una norma di cui ancora di difficile applicazione ma che intanto discrimina. Una comunicazione del Sindaco Grando avvertiva: “Green pass anche per spettacoli all’aperto, eventi, luoghi della cultura, fiere, sagre e mostre”.
L’evento di questa sera è in regola dunque, ma triste per i cittadini più sensibili giunti in spiaggia che, insieme alla brezza hanno respirato l’amarezza di una situazione imbarazzante quanto paradossale. All’aperto si mangia, si beve, si cammina, si balla, si prende il sole. All’aperto in piedi si assiste allo spettacolo. Da ieri a sedersi solo i cittadini “virtuosi”. Anche ad in evento che vede in spiaggia una manciata di persone. Le foto sono state scattate da una cittadina rimasta in piedi che fa notare come, le sedie in prima fila non sono distanziate, come di regola.