Pietro Bosco, l’allenatore della ritorno in serie D del Ladispoli , si gode la Toscana sul golfo di Follonica, dove il mare limpido e chiaro è considerato tra i più belli del centro Italia. Per lui è un mese atipico, lontano dal calcio e dalle fasi di mercato, quello che lo impegnavano nelle settimane topiche come queste. Fisico scolpito come se gli anni non passassero mai. “Invece passano e come – racconta Bosco – mi sento giovane dentro, ho lo spirito di una persona che ha voglia di fare, di apprendere e di crescere. Mi sono preso un momento di pausa, con la mia famiglia abbiamo deciso di trascorrere una vacanza a Follonica immersi nella natura, cibo e bel mare. Avrò modo di pensare al mio futuro, anche se sinceramente non ho fretta di allenare”.
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Nella Toscana, la patria degli allenatori italiani, Bosco ogni mattina legge Il Tirreno.
“Ci sono tantissimi allenatori cresciuti da queste parti, da Sarri a Mazzarri, per passare a Spalletti e Semplici, e tra i più bravi c’è Allegri – continua Bosco – appena una settimana fa sono stato a Coverciano per partecipare a un corso di aggiornamento sulla comunicazione. Ho conosciuto Massimiliano Alvini, anch’egli toscano di Fucecchio, attuale allenatore della Reggiana. Gli ho promesso che lo andrò a trovare nel ritiro della sua squadra, ecco voglio iniziare ad intraprendere un lavoro basato sulla conoscenza, studiando e approfondendo nei metodi”.
Di Bosco si è parlato di un trasferimento in Cina.
“Si una questione tutt’ora aperta, ho avuto un incontro in Italia, sarei stato privilegiato se avessi il patentino di Uefa A – racconta l’allenatore – ora attendo che mi venga data una risposta, ma mi sembra che l’incontro abbia sortito pareri positivi dalla parte interessata”. Il Ladispoli è il suo passato, per ora rimane la pagina più bella della sua carriera.
“Da ladispolano sono orgoglioso di aver allenato i colori che porto nel cuore. Sono rimasto amareggiato e dispiaciuto non meritavo di essere trattato cosi’. Ho lasciato una squadra fuori dalla zona retrocessione e una tifoseria che mi amava. Adesso devo guardare in avanti e non mi voglio tuffare nelle prima avventura che capita”.