LADISPOLI, DIO PERDONA E ANCHE DON ISIDOR

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don isidor

I DUE LADRI CHE AVEVANO RUBATO DALL’OFFERTORIO DEI FEDELIORA FREQUENTANO LA CHIESA DEL SACRO CUORE GRAZIEALLA “BENEDIZIONE” DEL PRETE DI ORIGINI ROMENE.

Marito e moglie avevano rubato in chiesa a Ladispoli e minacciato con un coltello a serramanico il prete che li aveva sorpresi e fotografati pure con il telefonino. Era il 2019 e i due vennero rintracciati dai carabinieri della stazione locale proprio grazie alla testimonianza del sacerdote che si recò in caserma per denunciare l’accaduto dopo averli messi in fuga.

Di tempo ne è passato e don Isidor, questo il nome del prete di origini romene della parrocchia Sacro Cuore di Gesù, ha pure “assolto” i due ladri. Lui stesso lo conferma. «Sono stato in pizzeria con chi mi aveva minacciato. Ora sono persone più buone». Insomma Dio perdona, e anche don Isidor anche se non la giustizia che non assolve dai peccati chi ha commesso un reato e di certo manderà avanti il procedimento a carico della coppia. Fu proprio quella descrizione minuziosa del prete a portare gli investigatori diritti a casa dei due, denunciati successivamente per rapina aggravata in concorso e rinviati a giudizio dal gip di Civitavecchia.

Don Isidor concede però una seconda occasione ai coniugi ora sulla retta via, almeno a sentire lui direttamente. «Credo di sì, hanno capito di aver sbagliato – ammette il sacerdote del Sacro Cuore – io stavo uscendo da un supermercato qui a Ladispoli e loro due erano seduti di fuori al tavolo a consumare la cena. Mi hanno subito chiamato invitandomi a mangiare con loro chiedendomi prima scusa naturalmente per l’episodio accaduto a maggio del 2019. Mi sono seduto e abbiamo iniziato a parlare un pò riguardo a quello che era successo. Alla fine della chiacchierata li ho invitati in parrocchia per andare a pregare nella piccola cappella». Una richiesta subito accettata dai due che hanno iniziato a frequentare con una certa frequenza il Sacro Cuore di Gesù del parroco monsignor don Gianni Righetti. «Li ho trovati diversi nel loro animo – racconta don Isidoro – un cambiamento visibile anche dai vestiti che indossavano. Mi hanno detto di aver trovato un lavoro e sono contento per loro. Si sono convertiti e pentiti ed è giusto perdonarli affinchè dai propri errori si possa sempre ripartire.

Anzi, magari potrebbero aiutare chi si trova in un momento di difficoltà». Nei mesi scorsi don Isidor si era recato di nuovo in caserma nel tentativo di far togliere la denuncia. I militari ne hanno preso atto inoltrando la sua testimonianza al tribunale di Civitavecchia che però – per prassi – non potrà far altro che mandare ugualmente avanti il procedimento a carico del marito e della moglie. «Eravamo andati insieme dai carabinieri, – interviene Enzo Crialesi, diacono e direttore dell’ufficio Migrantes della diocesi di Porto Santa Rufina – però sinceramente non so cosa accadrà ora. Questa è una storia di speranza e di riscatto. Dei ladruncoli che comprendono di aver fatto qualcosa che non si fa e cercano di cambiare la loro vita». Anche don Gianni Righetti, si era già espresso su questa storia e soprattutto lodando il gesto di don Isidor.