Bagni chiusi, cantieri aperti e per 3 giorni stop alle corse da Ladispoli a Torre in Pietra.
<<Sto sul treno e la maggior parte dei posti sono occupati da bagagli>>. Ci risiamo. Lo sfogo di Cristina sui social rimette al centro dell’attenzione un vecchio dibattito. E’ il duello ormai frequente tra turisti e pendolari che viaggiano assieme sulla fl5. Il tragitto in treno ogni giorno è una missione per gli oltre 11mila utenti di Ladispoli e Cerveteri costretti a stare in piedi perché i crocieristi utilizzano i treni regionali. Una scelta quasi inevitabile. Con un biglietto integrato giornaliero si va da Civitavecchia a Roma pagando 12 euro. Il trenino Express riservato appunto ai crocieristi si prende al prezzo di 15 euro andata e ritorno.
Perché pagare di più? <<E’ una nostra battaglia, prima o poi Trenitalia dovrà porre rimedio al fenomeno dei crocieristi. Così come ai ritardi che si verificano all’ordine del giorno>>, è l’ultima presa di posizione di Andrea Ricci, presidente del Comitato Pendolari Litoranea Nord. Tutti in carrozza, si parte da Civitavecchia. Nessun
problema qui per gli utenti che non trovano ostacoli anche sulle corse partite da Grosseto.
Stesso discorso per i passeggeri che affollano la banchina di Santa Marinella (circa 3mila al giorno). E’ a Marina di Cerveteri che però iniziano i problemi. Non tutti dalle 7 in poi del mattino riescono a stare seduti e di conseguenza sono costretti ad arrangiarsi nei 48 minuti di tragitto. Se i primi disagi iniziano a Cerveteri non hanno scampo i cittadini della fermata successiva distante solo due chilometri, ovvero Ladispoli, figuriamoci quelli di Palidoro e Maccarese. Odissea continua.
Ma il viaggio è un inferno appunto non solo per mancanza di spazi negli scompartimenti sia al mattino che al rientro dalla Capitale dopo il lavoro. Ritardi, cancellazioni, mancanza di bagni negli scali e cantieri prolungati in stazione e ora, dulcis in fondo, la novità: per oltre 3 giorni l’interruzione della linea ferroviaria. Dopo i lavori che hanno interessato il tratto compreso tra Roma Termini e Roma Ostiense è arrivato il turno di Ladispoli-Cerveteri. In pratica dal 30 ottobre al 2 novembre le corse da e per la Capitale subiranno un inaspettato stop alla stazione di Ladispoli, per quelli provenienti da Pisa-Grosseto-Civitavecchia, e a Maccarese per quelli in arrivo da Roma.
I lavori si sono resi necessari – si giustifica Trenitalia – per ristrutturare il ponte di via Tre Denari. Quindi semaforo rosso per più di 72 ore. I poveri pendolari quindi dovranno organizzarsi utilizzando gli autobus che andranno a collegare le due stazioni di Ladispoli e Maccarese in modo tale da garantire la continuità del servizio. Il piano B. Si attiva il comune cerveterano.
<<Sebbene Rfi garantirà la mobilità istituendo dei bus sostitutivi – ha dichiarato il delegato ai Rapporti con Rfi Renato Galluso – è indubbio che anche i pendolari della nostra città subiranno dei disagi. Le stazioni di Ladispoli e Torre in Pietra sono frequentate da un numero altissimo di pendolari della nostra città, in particolar modo
di quelli residenti a Valcanneto, Ceri, Borgo San Martino, I Terzi e molti anche di Cerveteri capoluogo. Sentiti i vertici di Trenitalia, come sempre disponibili e pronti a fornire assistenza, personale addetto sarà presente allo scalo per assistere l’utenza con tutte le informazioni possibili. Anche io sarò presente per mettermi al
servizio dei cittadini>>.
Restando a Ladispoli l’elenco dei disservizi è numeroso anche al di fuori del viaggio. I bagni sono chiusi da 7 anni, il cantiere attivato un anno fa non è stato ancora terminato, i parcheggi all’esterno dello scalo ferroviario non sono sufficienti per le esigenze della popolazione in treno. Da aggiungere il caos per gli attraversamenti
selvaggi dei binari che solo negli ultimi 2 anni ha fatto registrare 6 vittime tra Marina di Cerveteri e Palidoro. Un fenomeno che ha spinto la polfer di Civitavecchia ad intensificare i controlli facendo scattare multe da centinaia di euro.