Ladispoli, balneabilità a Palo: la Polizia Locale avvia un’indagine

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Nel mirino degli agenti della Municipale i corsi fluviali. Utilizzati anche dei droni per controllare i fossi.

La stagione estiva è ormai quasi alle porte. Ma a Ladispoli continua a far discutere il problema registrato su un tratto di costa. L’inquinamento confermato giorni fa dall’Arpa Lazio ha spinto il Comune ad approfondire la questione. Ordinanza di non balneabilità a parte tra Palo e il Castello, emessa dal sindaco, Alessandro Grando, sono state annunciate indagini a 360 gradi. «Abbiamo chiesto alla Polizia Municipale – annuncia Pierpaolo Perretta – e alle altre autorità preposte di accertare le cause di questa situazione che si è appena creata. Sono convinto che andremo a fondo alla problematica. Al momento non sappiamo da cosa possa dipendere visto che il nostro depuratore ha sempre funzionato, così come le pompe di sollevamento a ridosso dei canali». Anche dopo i controlli della Capitaneria di porto non erano emerse anomalie nelle strutture. È stato invocato l’intervento dell’Arpa Lazio che ha emesso il responso: «I valori riscontrati superiori ai limiti consentiti sono quelli di Escherichia coli». Ma come ci sono finiti i batteri lì? Tra le ipotesi, era stato detto da Palazzo Falcone che l’acqua del Tevere fosse stata magari trascinata fino a Ladispoli dalle forti correnti di scirocco. Non si possono escludere nemmeno scarichi abusivi all’interno dei canali, come avvenuto in passato del resto. Per questo le ispezioni dei vigili urbani scatteranno intanto sul fiume Sanguinara che sfocia a Palo e parte a monte, dalla frazione cerveterana di Ceri. A confermarlo il comandante della Polizia Locale. «Inizieremo i nostri giri di ricognizione dal Sanguinara – assicura Sergio Umberto Blasi – verificando altre aree del nostro territorio di competenza fino al confine con Cerveteri. Se a monte dovessero risultare dei sversamenti non autorizzati ad esempio, si troverebbero di conseguenza a valle. Non lasceremo nulla al caso». Gli agenti monitoreranno il corso fluviale anche con l’utilizzo dei droni. Il Comune intanto ha richiesto all’Arpa di effettuare presto nuove analisi con la speranza di rimuovere l’ordinanza del divieto di balneazione qualora dovesse dare esito favorevole.