Ardita:”Un uomo di 61 anni non può morire per salvare i propri bimbi. Dove era l’associazione che doveva presidiare quel tratto di mare e di spiaggia? Inopportuno che il sindaco Grando dopo tre ore era a festeggiare e a brindare ad un evento a Torre Flavia”.
“Davanti alla tragedia che è accaduta ieri pomeriggio nelle vicinanze della spiaggia del Covo, punto di aggregazione di molti giovani, dove si è consumata la morte di un uomo di 61 anni che, per salvare le proprie bimbe, anche con problemi di salute ha trovato il coraggio e ha fatto di tutto per salvarle. Davanti a tutto questo sicuramente non si può speculare politicamente, ma questo non significa che se ci sono delle responsabilità o delle mancanze delle istituzioni non bisogna evidenziarle. Come per il discorso di prevenzione già fatto in precedenza sul campo di calcio di un impianto comunale a S.Nicola.
Il primo pensiero va ai bagnini dello stabilimento balneare La Baia che con tanto coraggio hanno aiutato il signore a salvare i bambini, hanno evitato il peggio. Ne sono usciti con ferite nelle braccia e sconfortati davanti al decesso, meritano un elogio per l’eroismo dimostrato. Si sono precipitati nel posto velocemente la Capitaneria di Porto di Ladispoli, l’associazione Dolphin, l’associazione della protezione civile La Fenice, tanti volontari che si sono buttati a mare per aiutare il signore di 61 anni e i figli.
Sembra invece che, chi era preposto al controllo e al presidio di quella spiaggia come associazione non vi era, Associazioni che sono state retribuite dal Comune di Ladispoli per l’assistenza e il supporto di vigilare ed informare i bagnanti da Marina di S.Nicola fino a Torre Flavia per questa stagione estiva. Ogni associazione ha il suo tratto prestabilito da controllare, come il Dolphin ha il tratto di spiaggia lungomare di Palo, la Fenice la parte centrale via Regina Elena dal DLF al Sumbay, dove era l’associazione che doveva presidiare il tratto di spiaggia vicino al Covo?
Lo sanno tutti gli addetti ai lavori che quel tratto di spiaggia è un punto di aggregazione di molti giovani di Ladispoli, ne parlo con un mio amico Roberto, preoccupato che il figlio va in quella spiaggia, mi ha detto che suo figlio di 16 anni non ha dormito tutta la notte per la tragedia che ha visto con i suoi occhi, mi metto in contatto con l’amico e consigliere Eugenio Trani, per capire quello che era accaduto, e lui subito si è preoccupato stando in studio a lavoro di contattare i propri figli che erano al mare li, mi ha chiamato sconvolta la collega consigliera di FDI Miriam De Lazzaro che era li a due passi allo stabilimento balneare La Baia, incredula della tragedia accaduta.
Ma il sindaco di Ladispoli dove era? Lo sa egli che lì ci doveva essere un’associazione che conosce bene e doveva presidiare quella spiaggia?
Se dovesse essere confermato che a distanza di 2 o 3 ore il sindaco era a festeggiare ad un evento a 500 mt dal tratto di spiaggia dove è accaduta la tragedia, lo ritengo inopportuno. Che un primo cittadino non comprenda che nella veste istituzionale davanti ad una tragedia del genere non si brinda e non si cena, anzi, il Primo Cittadino dovrebbe essere il papà di tutti, nelle gioie e nei dolori della città, ma non credo che il bimbo politico ancora oggi l’abbia compreso”.
Giovanni Ardita
Consigliere Comunale FDI
Comune di Ladispoli