“Mia madre ha contratto la legionella lo scorso settembre ed è ancora ricoverata dopo un lungo calvario”. La testimonianza del figlio di Ladispoli. L’azienda sanitaria ieri ha rassicurato sostenendo che il batterio non si trasmette persona a persona.
Spunta fuori un’altra testimonianza a Ladispoli riguardo al batterio della legionella. Una signora è stata contagiata lo scorso settembre ed è ancora ricoverata in ospedale. Dopo i 3 casi dell’ultimo mese, di cui due mortali, un geometra di 49 e una pensionata di 69 anni, la lista evidentemente è ancora più lunga. E’ figlio della donna a raccontare l’accaduto. “Mia madre ha contratto la legionella il 27 settembre e da allora sta combattendo. Crisi respiratoria, coma, tracheotomia, terapia intensiva: adesso è ancora in riabilitazione essendo diversi mesi che non ce la fa ad alzarsi dal letto”. è la testimonianza. I familiari non sono riusciti a comprendere dove possa essere stata contagiata. “I sanitari ci hanno spiegato che l’incubazione va dai 2 a 5 giorni – prosegue il figlio – e lei aveva girato diversi posti prima. Era stata ricoverata inizialmente all’Aurelia Hospital, poi sbattuta ad Arezzo, Firenze, poi di nuovo ad Arezzo, e a nostre spese. Il 16 gennaio ho perso mio padre per un arresto cardiaco. Infine mia madre è stata trasferita in una clinica di Civitavecchia dove si trova tuttora. Dobbiamo ancora uscire dal tunnel”. Difficile stabilire se ci possa essere una relazione sul territorio tra tutti i vari casi di legionella. Anche perché, come confermato dall’Asl Roma 4, sia il geometra che un altro uomo di Ladispoli fuori pericolo, un 70enne, in quei giorni si erano recati in strutture turistiche di altre regioni. Ieri la rassicurazione dell’azienda sanitaria. “In relazione ai tre casi di legionella verificatesi negli ultimi due mesi nel comune di Ladispoli, – precisa Simona Ursino, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica – confermiamo che sono stati effettuati i campionamenti in due abitazioni. Il terzo caso comunicato lo scorso 27 gennaio, è stato contattato per concordare un sopralluogo”. Poi ancora: “La legionella non si trasmette da persona a persona – aggiunge la dottoressa Ursino – e il batterio vive generalmente in ambienti acquosi, serbatoi, impianti di riscaldamento dell’acqua, torri di raffreddamento dei sistemi di condizionamento e si trasmette per via area. La malattia è più frequente con l’aumentare dell’età, nei pazienti fumatori o con patologie croniche”. Infine un altro caso sospetto segnalato da un altro residente ma relativo al mese di agosto.