SOLO IL 25% DEI CANDIDATI HA SVOLTO LE PROVE SELETTIVE PER ENTRARE NEL CORPO DELLA POLIZIA MUNICIPALE.
Si erano segnati in 760 ai test selettivi per entrare nella Polizia Locale se ne sono presentati 180. Era accaduto lo stesso in estate con la società municipalizzata Flavia Servizi: meno di 100 candidati per ottenere un incarico.
A Ladispoli l’adesione ai due concorsi non è stata così massiccia. Sorprende soprattutto il dato relativo al bando della Municipale. Ai quiz a risposta multipla, che si sono svolti la scorsa settimana all’interno dell’istituto scolastico “Ladispoli 1” di via Castellammare di Stabia, alla fine ci sono andati meno di 200, rappresentando nemmeno il 25%. Eppure si tratta di assegnare sei posti tra i vigili urbani a contratto indeterminato. Come si spiegano tutti quei banchi vuoti allora? «Non saprei proprio – allarga le braccia Fiovo Bitti, assessore ladispolano al Personale – questa situazione potrebbe essere addebitata alle tante difficoltà del periodo, tra cui l’essere stati costretti a far slittare la prima prova già diverse volte, non per colpa nostra ma per via dell’emergenza sanitaria. Magari in tanti hanno già effettuato altri concorsi riuscendo ad entrare, altri non hanno disdetto le ferie estive. Qualcuno forse non aveva a disposizione il Green pass. Tuttavia da una parte sarà più agevole ottenere una scrematura».
Dei 180 in lizza in 90 si giocheranno l’approdo alle fasi successive. «Il prossimo 6 ottobre – garantisce Bitti – è il giorno fissato per la seconda prova scritta che prevede molti esempi pratici basati sul lavoro operativo dell’agente di Polizia Municipale. Successivamente l’esame orale che consentirà al Comune di disporre di sei unità. È un piano importante per la sicurezza. Credo che già entro fine anno i sei nuovi saranno in servizio a disposizione». Palazzo Falcone ha indetto pure un bando per sette innesti nella Flavia Servizi (contratto determinato per un anno) tra cui un coordinatore amministrativo, quattro impiegati semplici e due apprendisti impiegati. «Nelle indicazioni iniziali – ammette Claudio Aronica, assessore al Bilancio – avevo previsto centinaia e centinaia di richieste».