La Tamarix gallica, la tamerice, è detta anche albero delle nebbie in nord Europa. E’ un arbusto che nasce spontaneo in molte regioni del nostro Continente, soprattutto sul litorale ma anche nelle zone interne, frequentemente lungo i corsi d’acqua.
Preferisce i terreni salini. Esistono una sessantina di specie appartenenti alle famiglia della Tamericacee. Sul nostro litorale romano, specie a nord di Roma, qui da noi detta“scopa marina”, perché ha rami piumosi,esili e flessuosi come le setole di una scopa, coperti di foglioline sessili e squamiformi,come se simboleggiassero un banco di piccoli pesci che nuotano nel mare. Altrettanto sottili sono i grappoli di fiori bianchi o rosa, assai addensati.
Chi non ricorda le “tamerici salmastre ed arse” citate nella celebre “pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio? Sono diverse le specie delle tamerici (anglica, tetranda ..) che, oltre alla gallica, troviamo di frequente nelle coltivazioni dei giardini per scopi ornamentali. Altro nome dato alla nostra tamarice è mannifera.
La biblica manna, di cui si nutrirono gli Ebrei nel deserto, si ritiene fosse quasi interamente composta da una mucillagine zuccherina prodotta proprio dalle Tamarix gallica (mannifera). Nella tradizione popolare i giovani ramoscelli sono stati impiegati per le proprietà astringenti, diuretiche, toniche, ma soprattutto per l’organotropismo nei confronti di fegato e milza.
In Medicina naturale erboristica le ricerche più attuali hanno dato grandi risalto ai giovani getti, alle gemme di questo arbusto, salmastro per gli spruzzi d’acqua di mare ed arso dai raggi del caldo sole estivo.
E’ il gemmoterapico dell’anemia?
Non solo agisce a livello midollare sulla produzione dei globuli rossi. Lo è ancora di più sulle piastrine. Un argonotropismo a mio avviso a livello del midollo osseo ed anche splenico. Non è la milza che fa “piazza pulita” di globuli rossi invecchiati?
Personalmente ho prescritto la Tamarix gallica M.G. (macerato glicerico) 50 gtt due volte al giorno, diluite in un po’ d’acqua lontano dai pasti, più che nell’anemia ipocromica, nelle piastrinopenie, nell’anemia associata alla piastrinopenia di origine virale (es. parotite, epatite, mononucleosi infettiva) e nelle sindromi emorragiche da piastrinopenia.
Anche nei forti fumatori con numero di piastrine basse (inferiore a 150 mila). La cura l’ho protratta, in più di un centinaio di casi, perlomeno per tre mesi. In più di due terzi ho riscontrato un aumento del numero delle piastrine (da 30 – 50 mila almeno a 150 – 200 mila).
Il noto fitoterapeuta belga P.Henry (Bases biologique de la Gemmothérapie. Pytembyothérapie, Saint. Norbert, Tongerlo 1959) riporta un suo lavoro pertinente le istiocitosi diffusa cronica, un reticolo – endoteliosi, con proliferazione dei grandi istiociti (cellule di Langerhans), nota già negli anni quaranta da Lichtenstein, e che va sotto il nome di istiocitosi X forma di Hans – Sculler – Christian (forma generalizzata cronica).
Henry riporta eccellenti successi clinici prescrivendo il gemmterapico (M.G.) della Tamarix gallica. Non mi è mai capitato di utilizzarlo nell’istiocitosi né nella linfocitosi. Ripeto che ho trattato trombocitopenie su base immunologica dovute a virus (Epstein – Barr, citomegalovirus, epatite virale), soprattutto negli anni 90 nei bambini ma ancora più spesso le piastrinopenie immunologiche post puberali.
Queste patologie non sono dovute a mancata produzione del midollo (es. anemia aplastica, anemia megaloblastica) ma a forme idiopatiche su base infettiva, iatrogena (da farmaci), tabagismo, su base immunologica (piastrinopenia idiopatica). La linea cellulare di cui mi sono occupato è quella relativa ai megacariociti, dalla cui frammentazione nascono le piastrine che hanno una parte molto importante nella coagulazione del sangue. Sono sprovviste di nucleo e sono proprio loro, le piastrine,che provocano l’inizio dell’emostasi.
Di norma vi sono in ogni individuo da 200 mila a 400 mila piastrine nel torrente ematico, come in banco di pesci che scivola nel mare e nel fiume. La Tamarix gallica li … vede passare. La “scopa marina”, le libera dalle “reti autoimmuni”.
Aldo Ercoli