Nel giorno dell’apertura del calcio mercato, una proposta che coniuga sport e rispetto, integrazione e cultura, fede e solidarietà, è stata avanzata dalla Sport Man del manager Alessio Sundas alla Segreteria di Stato del Vaticano.
Un’idea rivoluzionaria, già arrivata sul tavolo di sua eccellenza cardinale Pietro Parolin, che si appella ai valori dello sport e propone un coinvolgimento diretto della Santa Sede per far ritornare il calcio un punto di incontro che esalti lo spirito, la volontà ed il senso di fratellanza.
“Ci siamo permessi di disturbare la Segreteria di Stato del Vaticano – spiega il manager Sundas – per proporre un progetto ad ampio respiro ricordando che lo sport in generale, e soprattutto il calcio, hanno come scopo contribuire alla costruzione di un mondo migliore e più pacifico educando la gioventù a praticarlo senza discriminazioni di alcun genere, al’insegna di mutua comprensione, spirito di amicizia, solidarietà e fair-play. La nostra proposta, che vuole affrancare il football da un mercato che pensa solo ai soldi e al profitto, è molto semplice. Vorremmo fondare un club di calcio del Vaticano per sviluppare i veri valori calcistici in armonia con la fede cristiana. Un club aperto a tutti, rifugiati politici, extracomunitari, apolidi, appartenenti a tutte le fedi, dove operare con una Scuola Calcio Vaticana per insegnare ai bambini i veri valori dello sport. Una struttura vera e propria, con preparatori atletici, allenatori e fisioterapisti. Sarebbe importante anche l’aspetto agonistico, la squadra del Vaticano, così come ad esempio accade da anni per San Marino, potrebbe partecipare ad un campionato italiano ed avere una propria Nazionale per le competizioni internazionali. Sarebbe un messaggio molto forte, il calcio storicamente abbatte le barriere di ogni tipo. Se il progetto andasse a buon fine – conclude Sundas – il nostro sogno nel cassetto sarebbe quello di creare una First Division dello Stato del Vaticano, un vero campionato con le squadre provenienti da tutto il mondo che si affronterebbero per uno scambio culturale, umano e di grande integrazione. Club tutti uniti sotto la bandiera del Vaticano. Abbiamo anche creato il logo di questo posto, incrociando il pallone e la bandierina del calcio d’angolo, simboli del calcio, con la chiave Vaticana che rimanda anche alla forma di Piazza S. Pietro e il simbolo di Cristo.
Forse siamo dei sognatori, ma Papa Francesco ci ha insegnato che nulla è impossibile da realizzare. Nemmeno i sogni”.