Lettere dal territorio: “Il mare non è per tutti”
«Caro direttore,
ti racconto la mia prima sofferta e faticosa venuta al mare di Marina di Cerveteri, dove posseggo una casa che per motivi di divieti non ho potuto in questi mesi raggiungere. Orbene stamani ho deciso di respirare un po’ di aria sulla spiaggia che frequento da più di 40 anni. É presto e non c’è nessuno, faticosamente mi siedo sulla sabbia e mi appresto a respirare un po’ d’aria di mare, dopo una decina di minuti arriva un vigile che mi intima di allontanarmi “signò lei non può sostare può solo camminare e fare esercizio fisico“, Al che io rispondo “guardi agente io sono invalida al 100% e non posso camminare assolutamente, è già un miracolo che sono potuta venire per prendere un po’ d’aria, comunque ora me ne vado”. Si vede che il mare è vietato alla persone disabili, ora lo so!
Faticosamente raggiungo la mia auto e mi siedo. Dopo una mezzora arrivano una trentina di persone, che non solo si siedono ma allungano asciugamani e quant’altro per prendere il sole, altri fanno anche il bagno in barba ai divieti e ai vigili. Premetto che di vigili non c’è ne più nemmeno l’ombra».
Ecco qui, ho raccontato la mia prima uscita, a voi le conclusioni.
Saluti e tanti auguri a tutti voi
B.A
