Intervista con Paola Privitera, nuovo fenomeno letterario italiano con il romanzo “Diario di una moglie insonne”
di Paola Stefanucci
Moglie, madre di due bimbi e hostess per la nostra Compagnia di bandiera, Paola Privitera, attraversa la notte senza sonno per scatenare la sua fervida creatività letteraria. E decolla nella narrativa italiana con “Diario di una moglie insonne”, pubblicato anche grazie alla lucida intuizione diEdizioni DuemilAundici.
In 171 pagine la neoscrittrice, con garbo, ironia e franchezza, racconta paranoie, manie e insicurezze della insonne protagonista; paranoie, manie e insicurezze in cui tanti di noi potrebbero riconoscersi e riconoscervi.
Plebiscitario il gradimento dei lettori: il volume –un anno di vita- è già alla prima ristampa.
Abbiamo voluto incontrare la promettente autrice genovese, che scrive davvero quando la maggior parte del mondo dorme.
Paola, ci racconta come è nata la sua prima avventura editoriale?
La definirei un’avventura assolutamente fortunata. Sì, perché credo da sempre che i meriti e le capacità non siano mai sufficienti, da soli a portare avanti sogni e progetti. Ci vuole anche l’onda giusta, e questo romanzo in un certo senso l’ha trovata.
Ho sempre scritto senza lo scopo primario di pubblicare, per me la scrittura fa parte del quotidiano vivere e sentire, mi piace raccontare ciò che mi succede, mi piace che le cose che accadono non vadano perdute, ma se non fosse arrivato mio marito nella mia vita è probabile che questo libro non sarebbe mai diventato ciò che è. È stato lui l’onda giusta.
Nel vedermi scrivere di notte (perché l’insonnia è davvero la protagonista indiscussa di questo romanzo) spinto dalla curiosità, ha iniziato a appassionarsi a ciò che leggeva fino al punto di decidere, a mia insaputa, di inviare i miei scritti a chi potesse riconoscerne i capitoli di un libro.
E chi altri l’ha spronata a pubblicare il suo diario?
Credo di voler dare il ruolo di “motivatrice” indiscussa a mia madre: ha sempre creduto nelle mie capacità, persino in quelle che nemmeno ho mai avuto. Lei è la mia prima lettrice in assoluto, da quando ho imparato a tenere una penna in mano. Del resto si sa, la mamma è sempre la mamma.
Lei “ha tre vite” (moglie, mamma, hostess di volo) che sembriamo ritrovare tra le pagine del suo libro. È così? Si tratta di un’opera autobiografica?
Sì, il “Diario di una moglie insonne” è un romanzo prevalentemente autobiografico, nel quale il mio ruolo di moglie spicca rispetto forse a tutti gli altri. Ormai siamo quasi tutte mamme, o mogli, lavoratrici che tengono in aria contemporaneamente un sacco di birilli; nel mio caso succede spesso che i birilli mi caschino tutti in testa ma cerco il più possibile di riderci sopra e di ricominciare.
Suo marito è naturalmente una presenza costante nel suo diario, lui ne è lusingato?
Spero proprio di si! Da quando il libro è uscito, lui è tra i personaggi più amati dai lettori, riceve quasi più recensioni lui del libro stesso!
Quanto tempo passa “tra le nuvole”?
Faccio la hostess di volo da vent’anni e per me resta sempre il lavoro più bello del mondo, nonostante i mille cambiamenti inevitabili che ci sono stati nel tempo. Da quando sono diventata mamma però volo molto meno rispetto a prima, le nuvole le guardo più da sotto che da sopra…
Lei ama viaggiare?
Il mio rapporto coi viaggi è piuttosto strano in verità, amo gli spostamenti in macchina, le vacanze nelle quali posso decidere a che ora partire e quando tornare. Per fortuna viaggiare non presuppone obbligatoriamente uno spostamento e col passare degli anni mi sento sempre più vicina al pensiero di Salgari quando sosteneva che “Leggere è come viaggiare, senza la seccatura dei bagagli”. Un buon libro a volte è davvero il mio viaggio preferito.
Si avvicina Ferragosto: ha qualche ricordo particolare legato a questa festa?
Direi milioni di ricordi… il primo che mi viene in mente è un Ferragosto di tantissimi anni fa, quando io e mia madre in vacanza in Grecia (vittime di un caldo atroce e insopportabile) ci ritrovammo, proprio durante la notte di Ferragosto, a trascinare i materassi sul balcone dell’hotel alla ricerca di un po’ di fresco. Sdraiate sui nostri materassi cabriolet, passammo la notte sveglie a goderci i fuochi d’artificio.
Infine, siamo curiosi di sapere se sta pensando di pubblicare un altro libro.
Sarebbe meraviglioso pubblicare un altro romanzo, per me che non credevo nemmeno di arrivare a pubblicarne uno, ritrovarmi ora a pensare a un eventuale seguito mi lusinga e mi fa sentire bene. Spero di esserne all’altezza poiché penso sinceramente che la cosa più difficile, dopo aver scritto un libro, sia proprio questa: scriverne un altro…