LA SCELTA DI FLORENCE AL CINEMA

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di Barbara Civinini
Arriva al cinema la storia vera di Florence Foster Jenkins, la peggior cantante d’opera del mondo. La interpreta Meryl Streep. La regia è di Stephen Frears, uno dei più quotati registi inglesi.
La storia d’amore per la musica di lady Foster Jenkins, approda al grande schermo dopo la Marguerite di Xavier Giannoli, che in parte s’ispirava alla sua vita. L’ereditiera che scelse il bel canto, questa volta, è interpretata da una signora del cinema: Meryl Streep. Stiamo parlando dell’ultima fatica di Stephen Frears, Florence. L’idea del film, è nata da una vecchia registrazione, perché Florence è esistita davvero. Nicholas Martin, autore dello script, facendo ricerche sul personaggio ha scoperto che la Foster insieme al marito e al suo pianista Cosme McMoon (Simon Helberg), diventò per un certo periodo il centro della vita artistica di New York, prima grazie ad eccentrici tableaux vivants, e più tardi per i suoi tristemente famosi recital musicali. Non riuscivo a immaginare nessuno al di fuori di lei per la parte di Florence, dice Michael Kuhn, il produttore. E Stephen, prosegue, ci è sembrata la scelta giusta, visto che ha lavorato con grandi signore del cinema, come Judi Dench e Helen Mirren. “Quando ho letto la sceneggiatura di Nicholas Martin ho pensato che fosse molto divertente” racconta Frears. Era arguta e interessante, insomma un’ottima storia. Nel 1944 la facoltosa Foster Jenkins – ha ereditato dal padre una fortuna – è tra le protagoniste dei salotti dell’alta società newyorkese. Mecenate generosa, appassionata di musica classica, con l’aiuto del marito e manager, l’inglese St. Clair Bayfield, intrattiene l’élite cittadina con incredibili performance canore, di cui lei è ovviamente la star, ma la sua voce stridula è orribilmente stonata. Protetta dal marito, non saprà mai la verità, che però verrà a galla durante il suo concerto alla Carnegie Hall senza invitati controllati. Forse il dubbio le era già venuto. “La gente può dire che non so cantare” affermò una volta, “ma nessuno potrà mai dire che non ho cantato”. Per la Streep, tre volte Oscar e 19 candidata, interpretare la parte della peggior cantante d’opera del mondo è stata una sorta di sfida. “Pensavo che sarebbe stata una passeggiata, visto che non è che io canti così bene, ma è stato molto più difficile di quanto immaginassi”, racconta l’attrice. Il marito bohémien è interpretato dal bamboccione per antonomasia da 2,5 miliardi di dollari d’incassi, Hugh Grant, che ha dato una delle sue prove migliori. Si tratta di un uomo che si dà delle arie con falsa autostima, grazie alla posizione e alla fama di Florence – un uomo di paglia – e mi è sembrato divertente, dice Grant. Anche se non erano formalmente sposati, restarono insieme per 30-40 anni, racconta. Le musiche sono del celebre compositore Alexandre Desplat, 8 volte candidato all’Oscar, che ha creato una colonna sonora di complemento realizzata con un mix di musiche jazz dell’epoca. Il film è stato prodotto dalla BBC in collaborazione con la Pathè. “Ogni voce merita di essere ascoltata” recita lo spot pubblicitario, e il film sicuramente merita di essere visto.