La pelle si presenta arrossata, ispessita, ricoperta di squame color argento.
di Aldo Ercoli
La psoriasi è una malattia cutanea caratterizzata da un complesso spettro di espressioni cliniche infiammatorie e iperproliferative. Assai variabili, da soggetto a soggetto, sono queste manifestazioni cliniche: da aree di modeste dimensioni al coinvolgimento di tutta la superficie corporea; possono essere colpite le articolazioni (artrite psoriasica), le unghie e le mucose.
Qual è eziologia? Diversi studi condotti sull’immunità del soggetto psoriasica rivelano una chiara natura autoimmunitaria della psoriasi. Si può asserire che il sistema di difesa del paziente è cosi alterato da riconoscere come estranee le cellule del proprio organismo. La patogenesi consiste in un aumentata ed accelerata attività mitotica dell’epidermide. Mentre il ciclo di completa maturazione della cellula epidermica della cute normale avviene nell’arco di circa 28 giorni, a livello della chiazza psoriasica il ciclo di maturazione avviene in soli 5-6 giorni.
La velocità del turnover cellulare comporta un’evoluzione imprevedibile da paziente a paziente, con riacutizzazioni e remissione spontanee. Tra le altre cause ipotizzate si ritiene non affatto trascurabile la predisposizione genetica ad ammalare di psoriasi: trasmissione di tipo autosomico dominante, con penetranza ridotta o variabile, di tipo poligenico, come nel diabete e nell’artrite reumatoide.
La psoriasi, oltre all’eziologia autoimmunitaria ed ereditaria, ha dentro di se una rilevante componente psicosomatica. Secondo il modello PNEI (Psico neuroendocrinoimmunitario) la psoriasi ha colpito radicalmente e profondamente le radici psicofisiche dell’organismo al punto tale da non poter essere sradicata.
Secondo la mia esperienza solo cambiando lo stile di vita è possibile, immersi in una realtà più gratificante, avere una guarigione completa, duratura, senza farmaci, dell’affezione morbosa. L’organismo, ossia il sistema immunitario, non riconosce più le proprietà cellule cutanee e le bombarda di anticorpi .
La flogosi della cute (eritema) e l’accentuato turnover cellulare (squame psoriasiche) sono gli effetti clinici del conflitto encefalo – cute. Il soggetto psoriasico non si riconosce, non si accetta, non “sta bene nella sua pelle”. Spesso, mentalmente, procede “a carponi”, spingendosi e trascinandosi sulle ginocchia e sui gomiti (le parti più colpite), facendo leva sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi (psoriasi palmo – plantare).
Nasce cosi la psoriasi volgare o a placche, la più frequente, che colpisce le superfici estensorie del ginocchio, e del gomito ma anche il cuoio capelluto. Trattasi di lesioni cutanee generalmente multiple con disposizione simmetrica che possono talora coinvolgere tutto l’ambito cutaneo.
La placche possono presentare una evoluzione non omogenea e dimensioni variabili a seconda della sede: alle gambe assume un aspetto “a stivaletto”, alle cosce ed ai glutei sono presenti placche rotondeggianti, all’addome e al dorso vi sono piccole chiazze di aspetto digitato, al tronco si osserva più comunemente una grande chiazza a forma di rombo. Oltre alla psoriasi volgare o a placche vi sono quadri ben diversi che possono crearci, talora, problemi di diagnosi differenziale.
La psoriasi inversa è, relativamente frequente, e interessa le pieghe inguinali, ascellari e, “inversamente” dalla forma volgare, le superfici flessorie del ginocchio e del gomito. La cute è molto arrossata con scorsa componente desquamativa e frequente formazione di ragadi, di fissurazione. Altre forme sono la psoriasi puntata (si presenta con piccole chiazze puntiformi), la guttata (ha dimensioni un po’ maggiori ed aspetto lenticolare), la nummulare (ha un aspetto rotondeggiante simile a quello di una moneta e di dimensioni di qualche centimetro) la circinata o serpiginosa (di più grandi dimensioni con placche dai contorni irregolari, che possono spesso presentare una parziale risoluzione centrale) fino alla psoriasi generalizzata o universale (colpisce l’intera superficie corporea).
Vi sono poi l’anicopatia psoriasica (interessamento delle unghie, la, già sopracitata, psoriasi palmo – plantare (iperproliferazione della cute delle palme delle mani e della pianta dei piedi, con fissurazioni ragadiformi), l’artropatia psoriasica (più frequente a livello delle piccole articolazioni interfalangee distali delle mani e dei piedi e delle sacro – iliache), la psoriasi delle mucose (piuttosto rara, pertinente le mucose del pene e del cavo orale).
Le forme più gravi, che possono portare a morte il paziente, sono la psoriasi pustolosa (di Barber e di Zumbusch) e l’eritroderma psoriasica (pelle arrossata, lievemente desquamante, diffusa a tutto l’ambito cutaneo e alle unghie , febbre).