LA PROFEZIA: DOPO IL VIRUS ARRIVA LA PANDEMIA DIGITALE?

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IL 9 LUGLIO, PROVE DI GUERRA CYBERNETICA ALL’ORIZZONTE.

di Maurizio Martucci

Cambia il tema, ma gli attori ‘visionari’ che anticipano il futuro sono sempre gli stessi: il 9 Luglio 2021 il Forum Economico Mondiale (WEF) presieduto dal guru del transumanesimo Klaus Schwab (suo il libro preveggente del Grande Reset nella Quarta Rivoluzione Industriale capitanata da virus e 5G), simulerà la gestione di una guerra cybernetica nella nuova pandemia digitale. L’operazione è stata definita Cyber Polygon, un’iniziativa di BI.ZONE (Sber Ecosystem) supportata dal World Economic Forum Center for Cybersecurity, “un evento unico sulla sicurezza informatica – affermano dal WEF – che combina il più grande esercizio di formazione tecnica al mondo per team aziendali e una conferenza online con alti funzionari di organizzazioni internazionali e aziende leader.

La conferenza del 2021 discute i principali rischi della digitalizzazione e le migliori pratiche per lo sviluppo sicuro degli ecosistemi digitali. L’esercizio tecnico del 2021 costruisce e mette alla prova le competenze necessarie per proteggere le nostre industrie, incentrate su un attacco mirato alla catena di approvvigionamento.” L’obiettivo, come per la preventiva gestione emergenziale del Covid-19, è ridisegnare il mondo, cambiando i destini dell’intera umanità e del pianeta terra all’indomani di un grande attacco. Nel 2020 il test della Cyber Polygon ha impegnato 120 team provenienti da 29 paesi, coinvolgendo nel live streaming ben 5 milioni di spettatori da 57 diverse nazioni. Ecco invece la proposta del 2021.“Quest’anno le discussioni durante la conferenza in diretta streaming saranno incentrate sullo sviluppo sicuro degli ecosistemi. Con l’ulteriore accelerazione della digitalizzazione globale e la crescente interconnessione di persone, aziende e paesi, la sicurezza di ogni singolo elemento di una catena di approvvigionamento è fondamentale per garantire la sostenibilità dell’intero sistema.
Durante l’esercitazione tecnica, i partecipanti affineranno le loro abilità pratiche nel mitigare un attacco mirato alla catena di approvvigionamento su un ecosistema aziendale in modo reale tempo.” In pratica, come già successo per il Covid 19, dal Forum Economico Mondiale sostengono che una pandemia simile al virus potrebbe innescarsi anche da un punto di vista informatico (“un attacco cibernetico potrebbe diffondersi più velocemente di un virus biologico“, da Davos sostengono i promotori) , cosi – per prevenire una catastrofe digitale in pieno lancio del 5G – dalla Svizzera anticipano la mossa, visto che “il suo potere riproduttivo potrebbe essere più veloce di 10 volte del coronavirus“. Nel sito del Cyber Polygon si spiega che “con l’ulteriore accelerazione della digitalizzazione globale, il mondo sta diventando sempre più interconnesso. Intorno a noi si stanno creando ecosistemi digitali: paesi, aziende e individui stanno approfittando della rapida diffusione di Internet e dei dispositivi intelligenti. In questo contesto basta un solo anello vulnerabile per far crollare l’intero sistema, proprio come l’effetto domino”.

Critici e oppositori del WEF sostengono “che la pandemia Covid non ha prodotto i risultati sperati e ora studiano la nuova pandemia digitale che attacca i settori pubblici e privati”. Secondo i piani, infatti come “noi tutti conosciamo, ma ancora non prestiamo sufficiente attenzione, lo spaventoso scenario di un attacco informatico globale, che porterebbe un arresto completo alla fornitura di energia elettrica, trasporti, servizi ospedalieri, la nostra società nel suo complesso”, ha detto Klaus Schwab, aggiungendo poi che “la crisi del COVID-19 sarebbe vista in questo senso come un piccolo disturbo in confronto a un grande attacco informatico”. Così come le teorie transumaniste di Schwab sostengono apertamente una fusione del mondo fisici e biologici con quello digitale, un attacco informatico potrebbe compromettere dispositivi medici, il 5G dell’Internet delle cose connesso alle Smart Cities, il 6G dell’Internet dei corpi (IoB) degli esseri umani connessi digitalmente, fino ai sistemi finanziari globali, alle reti energetiche e agli impianti di trattamento dell’acqua, compresi i sistemi informatici dei governi e le infrastrutture digitali militari e di difesa.

“I nuovi sistemi economici basati sul digitale e associati o gestiti dalle banche centrali sono una parte fondamentale del Great Reset del WEF, e tali sistemi sarebbero parte della risposta al controllo delle masse”, afferma Jane Evans, parlando di una pandemia mortale 2.0 in arrivo, previsti dal WEF attacchi “informatici che colpirebbero principalmente settori economici, sanità e finanza”. Insomma, altro che virus (più o meno) da laboratorio, mascherine, distanziamento, lockdown e Millennium Bug. Il peggio deve ancora arrivare?