La prima Befana ufficiale
di Belmonte Rachele, Marinelli Matteo, Martinelli Maria,
Milizia Samuel e Wadrzyk Kamil
Classe V B
C’era una volta Gianfranca, una vecchia signora che aveva una gemella cattiva di nome Fania. Questa aveva i capelli di color bianco opaco raccolti in una lunghissima treccia. Indossava un vestito rosso-bordeaux con delle piante annodate sulla vita ed un fermaglio per tenere allacciato il mantello nero.
Il suo fermaglio non era uno qualunque, ma aveva il potere di ipnotizzare le persone: così tutti l’avrebbero amata. Glielo aveva dato il loro papà ormai morto. Le loro vite erano molto monotone. Un giorno Fania e la sorella Gianfranca decisero di controllare quanti bambini le amavano.
Quale fu la sorpresa però quando scoprirono che i bambini amavano più Gianfranca perché era buona! Fania si arrabbiò molto e cacciò di casa Gianfranca. La vecchina si mise in viaggio. Quella notte sognò il suo papà che le disse: “Gianfranca adorata, ti ricordi il fermaglio che vi ho dato? Si tratta di un fermaglio magico che vi darà il potere dell’Epifania: fatene buon uso!”
La mattina dopo, lungo il tragitto, Gianfranca arrivò nella caverna umida e buia dove viveva il Mostro Peloso. Così gli chiese se aveva un’erba magica che faceva diventare buone le persone. Il Mostro Peloso, visto che era molto gentile, gliela diede subito. Tornata a casa Gianfranca disse a Fania che le aveva preparato una zuppa calda per fare pace.
Fania la bevve e in un batter d’occhio… Puff! Diventò buonissima. Gianfranca le fece una foto e la inviò a tutti i bambini del mondo, che capirono di dover amare tutti nello stesso modo. Fania allora regalò a Gianfranca un bel vestito da Befana, compreso il cappuccio e la scopa magica. Così si ricordò del sogno che aveva fatto la notte prima e capì che doveva partire con la sua scopa. La notte del cinque gennaio Gianfranca era pronta. Si mise sulla scopa e partì per portare dolci nelle case di tutti i bambini.
In volo verso le ultime case, cadde dalla scopa e si ruppe una gamba. Chiamò immediatamente Fania che arrivò in un minuto e scoppiò in mille fatine colorate che l’aiutarono a finire il giro. Da quel giorno Gianfranca fu la Befana ufficiale, sua sorella diventò la sua affidabile aiutante e insieme si preoccuparono solo di far felici i bambini. Quelli che non sapevano pronunciare il suo nome, Fania, la chiamarono “Befana”. Nessuno sa che, in realtà, due sorelle gemelle sono la Befana.