La pista ciclabile a Ladispoli, quanto è venuta a costare finora?

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I Tre Amici al Bar, Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao, rappresentano che Commercianti e Cittadini da diverso tempo parlano delle criticità dell’opera de quo ed interloquendo con loro, di seguito evidenziano quanto segue.

ciclabile Ladispoli

Premesso che tutti da Fonti Aperte possono apprendere, informazioni tipo, come ad esempio, in sintesi: “…  l’inizio dei lavori per il ciclopedonale di collegamento tra Torre Flavia e il centro di Ladispoli, approvato dalla Giunta comunale nel giugno del 2020 e che ha ottenuto un finanziamento della Regione Lazio di circa 1.500.000 euro nell’ambito del Piano degli investimenti straordinari per lo sviluppo economico del litorale laziale.
Il percorso di circa tre chilometri si snoderà dalla stazione ferroviaria fino a Torre Flavia, passando per i giardini centrali di via Ancona-via Odescalchi e il lungomare.

Prevede inoltre l’ampliamento del lungomare Marco Polo nel tratto mancante tra via Tirrenia e via San Remo.L’intero progetto punta ad una mobilità sostenibile contando su infrastrutture attrezzate che raggiungano siti di interesse naturalistico e archeologico, come le nostre spiagge e il parco palude di Torre Flavia, con punti di sosta belvedere attrezzati. Questi interventi andranno a completare quelli già effettuati con il progetto “Litorale Ladispoli Smart City”. Inoltre grazie al finanziamento di 600mila euro ottenuto da Città Metropolitana potremo collegare il centro, con la ciclopedonale già esistente a Palo Laziale che dal bosco di Palo arriva a Marina di San Nicola…..”.

Ma veniamo al dunque con alcune interrogativi che i Tre Amici al Bar si sono posti senzientemente.

1. L’ opera in argomento ha subito delle variazioni di percorso e se sì per quale sottostante motivazione?

2. Ci sono stati dei smantellamenti, ad esempio in Venezia, quante volte e perché?

3. È in completa sicurezza l’opera de quo, atteso che  la c.d. una lingua rossa sul marciapiede di via Venezia, passa a pochi centimetri dagli usci di Abitazioni e/o Condomini, Attività Commerciali, peraltro coprendo gli scivoli per disabili, con notevoli rischi per la sicurezza di ciclisti e cittadini che la percorrono?

4. Inoltre,  in merito al costo dell’opera, grazie alle Fonti Aperte, si rinviene la Determinazione Dirigenziale n. 600 del 04.04.2024.

A tal proposito, difatti, in sintesi, all’interno della Determinazione Dirigenziale de quo, risulta, riportato testualmente:… ” – con determinazione Dirigenziale n.2522 del 15/12/2023, esecutiva, è stato formalizzato l’aggiornamento dei prezzi del progetto esecutivo dell’opera, il cui investimento complessivo è asceso ad € 2.034.700,00, ed individuate dall’Amministrazione Comunale le nuove somme occorrenti, pari ad € 663.640,00, a copertura dell’eccedenza di spesa rispetto al contributo regionale di € 1.371.060,00 rimasto invariato;… – con contratto perfezionato in data 28/12/2023 è stato acceso il mutuo CdP in parola, per l’importo di € 663.640,00, a copertura finanziaria della quota parte di lavori a carico del Comune;…”.

5. Quindi, tuttavia, è evidente che l’esecuzione dell’opera in trattazione, verosimilmente, abbia avuto una serie di circostanze problematiche, che, ove nulla osti, sarebbe opportuno e doveroso che gli Addetti ai Lavori fugassero, come anche le circostanze di tutti i fermi e smantellamenti, considerato che in via Venezia, l’ultimo tratto che collega a via Ancona, è tutt’ora fermo dal mese di agosto 2024.

Concludendo, i Tre Amici al Bar, chiedono chiarezza e limpidezza agli Addetti ai Lavori dell’ Ente Locale per il progresso e bene comune per la Città di Ladispoli, ovvero fare luce, evidenziando tutte le criticità dell’opera incontrate, eventuali ed ulteriori imprevisti, quali sono stati i costi sostenuti finora dell’opera de quo nonché come si intende procedere, atteso che la predetta opera dovrebbe essere terminata entro il 31.12.2024, data quest’ultima presente anch’essa su Fonti Aperte – Google.

Pertanto, i Tre Amici al Bar sollecitano le Istituzioni a ripristinare lo Stato di Diritto al servizio del cittadino.

Si rammenta, inoltre, che il Legislatore, per salvaguardare i Cittadini che lavorano nella “Pubblica Amministrazione” e nel settore “Privato”, ha emanato il Decreto Legislativo n.24 del 10.03.2023 (pubblicato in G.U. n.63 del 15.03.2023) – che è entrato in vigore il 30.03.2023 – “Whistleblowing attuativo della Direttiva Europea n.1937/2019.

In sintesi, dal combinato disposto dell’articolo 1 e dell’articolo 2 del citato Dlgs.n.24/2023 si ricava che: “il whistleblower è la persona che segnala, divulga ovvero denuncia all’Autorita’ Giudiziaria o Contabile, violazioni di disposizioni Normative Nazionali o dell’Unione Europea che ledono l’interesse pubblico o dell’ente privato, di cui è venuto a conoscenza in un contesto lavorativo o privato.

Quanto sopra, ai sensi dell’articolo 118, quarto comma, della nostra Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

Tutto ciò, sempre a difesa della libertà di ognuno, occorre sempre assicurare l’effettività dei diritti civili e sociali, il rispetto delle libertà garantite dalla nostra Costituzione Italiana e della dignità delle persone è sempre la precondizione per la realizzazione di una vera democrazia”.

Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao