A cura del Dottor Professor Aldo Ercoli
Una patologia dell’apparato muscolo-scheletrico, sempre più frequente, è la periartrite scapolo omerale.
Si tratta di una patologia reumatica della spalla: articolazione gleno-omerale (braccio), capsula, complesso della cuffia dei muscoli rotatori e la borsa sinoviale sotto acromion-deltoidea.
L’infiammazione, la degenerazione o la distrofia delle strutture periarticolari della spalla portano al quadro clinico della cosiddetta “Spalla Dolorosa”.
Sono coinvolti il capo del bicipite omerale, la cuffia dei rotatori e la borsa sotto-acromion-deltoidea.
Quali sono i sintomi della “spalla dolorosa”?
Vi è un dolore che insorge solo dopo alcuni movimenti, quali mettersi la camicia, il pettinarsi o il farsi la barba. Il dolore vivo porta il paziente ad avvicinare il braccio al torace con flessione dell’avambraccio sul braccio stesso. Vi sono anche algie di notte alla spalla. Alla visita medica vi è un dolore quando si allontana il braccio dal corpo (abduzione passiva) e alla digitopressione vi sono dei punti particolarmente sensibili (bicipitale, deltoideo, sottoacromiale).
Il riposo assoluto è la cura migliore assieme a dei FANS (oppure Farmir Flogos gocce fitoterapiche, Artiglio del Diavolo, rimedi omeopatici specifici).
Talora è necessaria una terapia corticosteroidea locale associata ad anestetici: Infiltrazione intrarticolare (es. Depo-Medrol + Lidocaina fiale).
Utile, dopo che è passato il dolore, una rieducazione motoria ogni 14 gg (per almeno 5 giorni) con esercizi di rotazione. Alla stessa stregua sia la fisioterapia che la terapia con onde d’urto sono efficaci per prevenire le riacuzie della patologia. Diverso (e più grave) è il quadro clinico della “Spalla Pseudo-Paralitica” perché qui vi è una vera e propria “rottura della cuffia dei rotatori (sottoscapolare, sopraspinoso, sottospinoso e piccolo rotondo” La Terapia Medica Oggi, Nicola Gugliucci).
Quali sono i sintomi? Il paziente non è in grado di sollevare in alto il braccio. Inoltre anche se qui il dolore non è molto intenso vi è una certa ipotrofia (flaccidità) muscolare. La terapia non si discosta molto da quella descritta per la “spalla dolorosa”, con una rieducazione motoria dopo terapia con antiflogistici. Talora però è necessario ricorrere alla terapia chirurgica con sutura della capsula. Ora sia la “spalla dolorosa” che la “spalla pseudoparalitica”, a seguito di una capsulite retraente, possono portare ad un terzo quadro clinico: quello della “Spalla Bloccata o Congelata”.
Ad una prima fase dolorosa segue una diminuzione del dolore con riduzione marcata dei movimenti della spalla fino ad una completa rigidità. Solo la terapia corticosteroidea locale, associata ad anestetici, può migliorare il grave quadro clinico. La rieducazione motoria, protratta nel tempo, la laserterapia, la fangoterapia termale possono essere di valido aiuto.
Nei miei studi condotti per 10 anni presso le fonti termali della Ficoncella (acque solfato-calciche con piccola dose di radioattività) di Civitavecchia, ho potuto verificare di persona che i bagni termali (così come i fanghi della Ficoncella 2 prima dell’Aquafelix) siano molto efficaci quando non vi sia flogosi e dolore. Nelle infiammazioni acute i bagni termali di queste acque possono peggiorare le condizioni cliniche, così come nelle lombosciatalgie.
Le alte temperature delle acque termali (38-39°C) aumentano il dolore. Sono utili in questi casi il ghiaccio, i fans o i prodotti naturali antiflogistici. Solo quando la forma cronicizzata presenta dolori lievi o assenti pur con la limitazione dei movimenti, sono veramente efficaci i bagni termali, meglio se personalizzati (Terapia Termale Personalizzata – Cahiers de Biotherapie, A. Ercoli).