Torre Flavia tra pompe di benzina, campeggi e colate di cemento.
Che Ladispoli e Cerveteri non abbiano mai amato né rispettato l’oasi naturalistica di
Torre Flavia è un dato oggettivo alla luce dei fatti passati, recenti ed attuali. La storia di
questo piccolo tratto incontaminato di litorale confinante tra i due Comuni è costellata di
aggressioni di ogni sorta da parte di cittadini, piccoli, medi e grandi imprenditori con il placet di Amministrazioni ed Enti più o meno assenti e/o conniventi.
L’accerchiamento è la strategia adottata dai predoni dell’Area protetta: dai campeggi abusivi alla drastica riduzione dei confini del Parco a favore di privati, dai progetti faraonici di porti turistici al tentativo maldestro di piazzare uno stabilimento nell’area del fratino con l’alibi del kitesurf, dai mega concerti con relativa distruzione delle dune costiere alle esercitazioni interfoce e agli show tricolori. Ora siamo all’assalto finale che, se dovesse realizzarsi, inevitabilmente porterà alla morte degli stagni e dell’ecosistema palustre. Due mazzate in contemporanea.
Infatti alla famigerata colata di cemento prevista dalla Variante al Piano regolatore di Ladispoli, approvata la scorsa estate, per la costruzione di un quartiere di 6mila nuovi residenti a ridosso del sito naturalistico, si è aggiunto, sul lato di Cerveteri, il progetto di campeggio e di una pompa di benzina adiacente alla Zona di Protezione speciale ‘Palude di Torre Flavia’ gestita dalla Città Metropolitana di Roma Capitale. I comitati ambientalisti, No Party alla Palude, Italia Nostra Litorale Romano, Lipu-BirdLifeItalia, MareVivo Ladispoli, Salviamo il Paesaggio Litorale Roma Nord sono scesi sul piede di guerra lanciando una petizione on line che ha già raccolto migliaia di firme.
“Da quanto appreso le strutture andrebbero a collocarsi proprio a ridosso delle prese di approvvigionamento idrico del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, attraverso le
quali l’ente gestore fornisce acqua sia all’invaso principale della Palude di Torre Flavia, distante qualche centinaio di metri, per cui in aree di alto valore ambientale, sia ai terreni di Fontana Morella, distanti poche decine di metri dagli impianti previsti”- scrivono i comitati. Ed aggiungono: “L’impatto sarebbe devastante ed irreversibile per il fragile ecosistema dell’Oasi, con ripercussioni pesanti sia sulla risorsa idrica, con inquinamento
delle falde ed impermeabilizzazione dei suoli, sia sulle componenti ambientali di interesse europeo, in primo luogo l’avifauna, per inquinamento luminoso ed acustico, visto che l’area della Palude di Torre Flavia, oltre ad essere Monumento naturale, è anche Zona di Protezione Speciale della Unione Europea”.
Gli ambientalisti chiedono agli enti competenti se siano state avviate le procedure di valutazione di incidenza ambientale, insieme con la Valutazione di Impatto Ambientale secondo le recenti normative.“Non risulta chiaro – sottolineano gli ambientalisti – se l’opera prevista rientri nel PRG oppure debbano essere effettuate varianti in aree a destinazione agricola, ovvero se tali opere siano in linea con le indicazioni del Piano Paesistico Regionale”. Lapidaria la conclusione: “L’area protetta Palude di Torre Flavia è un bene comune per tutti i cittadini e la definitiva compromissione di questo pregiato lembo di natura comporterebbe la perdita di risorse ambientali fondamentali per il territorio e di rilevanza nazionale ed internazionale (ad esempio dal punto di vista ornitologico), vanificando altresì i numerosi sforzi che si stanno realizzando per migliorare la fruibilità dell’area e per valorizzarla promuovendo uno sviluppo realmente sostenibile”.
Oltre ai comitati ambientalisti, sono intervenuti anche i 5 Stelle sia a livello comunale che regionale “l nostro portavoce in Regione Lazio, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Devid Porrello- scrive in una nota stampa il M5S Cerveteri – ha presentato un’interrogazione alla giunta Zingaretti in merito alla scellerata idea di edificare un distributore di carburanti e un camping a ridosso della Palude di TorreFlavia, sul lato di via Fontana Morella all’interno del comune di Cerveteri. Allo stesso modo, questa mattina, noi abbiamo depositato un’interrogazione al Sindaco Pascucci per chiedere che il Comune si attivi in ogni sede per impedire questo scempio! L’ex assessore Mundula ha affermato che la decisione sul distributore non è politica. Ma la politica può, anzi deve opporsi a scelte che minano la tutela del territorio. Questo progetto insulso va bloccato ora. Non possiamo aspettare!”.
Miriam Alborghetti