Amici di Torre Flavia: “Dove finirà l’acqua reflua del distributore di carburante e del campeggio? nella Palude!”.
Gli Amici di Torre Flavia con un report fotografico realizzato nei giorni di maltempo denunciano lo stato in versa il Lungomare dei Navigatori Etruschi a Campo di mare e l’area dove dovrebbe sorgere la pompa di benzina, l’autolavaggio ed il campeggio, mettendo in evidenza i gravi rischi per la sopravvivenza dell’Oasi naturalistica. “Questa è la situazione dell’area – scrivono – dove dovrebbe sorgere il distributore di carburanti & C. La strada sterrata, quasi sommersa, è quella che la divide dalla nuova area della palude di Torre Flavia. Riusciamo ad immaginare dove andrà quell’acqua fra qualche giorno? Nella palude. Riusciamo anche ad immaginare, quando ci saranno anche depositi di carburante e scoli di acque reflue di eventuale autolavaggio o sosta camper, dove andrà quell’acqua reflua? Esatto, nella palude!” .
Mentre sullo stato penoso delle aree su cui sono stati fatti i lavori del Jova Beach Party così commentano: “Ad uno sguardo frettoloso viene tristezza la condizione del lungomare di Marina di Cerveteri, ma in realtà la Natura con irruenza si sta riprendendo il maltolto. È un monito che l’amministrazione regnante dovrebbe ascoltare, opponendosi con fermezza a proposte folli come le stazioni di servizio da realizzare in siti così fragili ed importanti. E vero lì siamo in località Fontana Morella, poco distante, a ridosso delle prese di approvvigionamento idrico della Palude di Torre Flavia, ma è impossibile non pensare ad una correlazione tra la prevaricazioni fatta su via del lungomare dei Navigatori Etruschi e quanto si corre il rischio di autorizzare.
Questa non è la nuova era, i nubifragi delle ultime ore rivendicano un mutamento di azione, un grido di allarme per
un termine, un mondo, martoriato che si ribella. Non sarebbe male scrivere al Sindaco di Cerveteri per proporre di richiedere l’ampliamento della zona protetta, una battaglia di civiltà e cultura, e di candidare la Riserva come patrimonio dell’umanità.”
Miriam Alborghetti