a cura del Dottor Professor Aldo Ercoli
Il carcinoma della mammella è la seconda causa di morte da neoplasia nelle donne occidentali. Anche se è la più comune ha il vantaggio di essere la più curabile. Ciò è la prova concreta di come lo screening di massa sia in grado di ridurre notevolmente la mortalità.
Sono del parere che un buon esame obiettivo, associato all’esame mammografico rappresenti il mezzo più efficace per la diagnosi precoce del cancro mammario. Bisogna però riconoscere che la mammografia può essere negativa, perfino in presenza di una neoplasia certa. Quindi una mammografia negativa non può sostituire la necessità di sottoporre a biopsia un nodulo palpabile.
Vi sono due varianti istologiche di carcinoma mammario infiltrante:
1) la forma lobulare che non determina una tumefazione palpabile (solo la mastectomia totale si rileva efficace, anche se la neoplasia, dopo diversi anni, possa colpire l’altra mammella);
2) forma duttale che determina invece una massa palpabile (tanto che può essere completamente asportata anche con una quadrantemio). L’impiego dell’agoaspirato sottile o dell’agobiopsia profonda per formazioni non palpabili (carcinoma intraduttale) può certamente ridurre il numero delle biopsie. L’aspirato non ematico può essere scartato senza essere inviato in laboratorio per lo studio citologico.
Una tumefazione persistente oppure la presenza di liquido ematico comporta necessariamente una biopsia escissionale per escludere la malignità della lesione.
Ci sono fattori eziologici che predispongono a queste neoplasie? Sono sia genetici ma anche endocrini (menarca, ossia la prima mestruazione, precoce; menopausa tardiva; assenza di figli; primo figlio concepito in tarda età; mancanza di allattamento; uso prolungato di estrogeni) e ambientali (dieta con molti grassi; alcol; obesità).
Se il nodulo mammario è benigno, dopo l’agobiopsia, si può optare per una sorveglianza conservativa, evitando la necessità di un ulteriore intervento chirurgico. Se invece l’agoaspirato è positivo è necessaria l’escissione chirurgica e verificare lo stadio clinico del paziente.
Anche se vi è la possibilità di falsi negativi all’aspirazione percutanea con ago sottile la maggior parte degli autori sono del parere di non ricorrere all’intervento chirurgico in tutti i noduli palpabili ma a limitarsi all’esame obiettivo e alla mammografia.
Quando viene confermata la malignità della lesione mammaria dall’esame istologico è necessaria una stadiazione completa in regime ambulatoriale al fine di escludere metastasi a distanza. Di routine, oltre all’esame obiettivo, vanno eseguiti i test di funzionalità epatica, un rx del torace e gli esami ematici.
La secrezione mammaria e frequentemente causata da lesioni benigne, mentre il 10% delle secrezioni ematiche deriva da un carcinoma. I marker del k mammario sono il ca 15.3, MCA,cea.