A cura del Dottor Professor Aldo Ercoli
La meningite batterica acuta colpisce bambini e ragazzi prima dei 15 anni. La Neisseria meningitis, nella maggior parte dei casi, si presenta in inverno e primavera interessando bambini di età inferiore ai 5 anni. Quella da Haemophilus Influenzae si manifesta in giovani e bambini piccoli (anche se è di molto diminuita grazie all’uso diffuso di efficaci vaccini coniugati).
Le meningite da Streptococcus pneumonie (pneumococco) non risparmia proprio nessuno, viene registrato in tutte le fasce d’età. È al primo posto, come frequenza (40%), segue al secondo il meningococcico (30%) e infine quella da H. Influenza (15%). Quest’ultima si può presentare in maniera particolarmente grave nei soggetti non vaccinati. I batteri che provocano la maggior parte delle meningiti acquisite in comunità colonizzano l’orofaringe ed il naso-faringe di individui sani. L’immunità dal meningococco è dovuta ad anticorpi battericidi che si formano a seguito di una colonizzazione precoce dal faringe con meningococchi non patogeni e batteri cross-reagenti. Ciò nei pazienti immunocompromessi non avviene.
Quali sono le manifestazioni cliniche?
L’85 % degli adulti presenta mal di testa, febbre e rigidità nucale. Nei bambini questi sintomi possono anche mancare; talora vi è una alterazione dello stato di coscienza con sudorazioni e dolori muscolari con fotofobia.
Quali sono i classici segni di meningismo?
Innanzitutto la resistenza alla flessione del collo; il segno di Kernig (nel paziente in posizione clinostatica supina con anche e ginocchia piegate, il tentativo di estendere le gambe provoca dolore) infine il segno di Brudzinski (la flessione passiva forzata del collo causa la spontanea flessione dell’anca e delle ginocchia). Sia nei neonati che negli anziani tutti questi segni di meningismo possono mancare. Nell’infezione da meningococco vi è anche una dermatite maculo papulare che poi rapidamente diventa di tipo petecchiale. Nei casi dovuti a meningite meningococcica è opportuno una profilassi, in tutte le persone venute in stretto contatto col malato, con rifampicina (600 mg negli adulti; 10 mg/kg nei bambini > 1 anno) ogni 12 ore per 2 giorni (no nelle gravide). In alternativa negli adulti si può somministrare una singola dare di chinolonici (750 mg di ciprofloxacina) oppure di azitromicina (500 mg) o una iniezione di ceftriaxone (500mg).
La terapia del malato è di 7 giorni per il meningococco; di 14 per lo pneumococco, di 21 giorni per la meningite da gram negativo. È bene però che tale trattamento venga effettuato in ambito ospedaliero. Nei bambini piccoli insieme alla prima dare di antibiotico (o anche 20 min prima) l’utilizzo del desametazone (0,15 mg7kg) endovena ogni 6 ore per 2 giorni ha dimostrato una riduzione della mortalità in pazienti con meningite da pneumococco.