COME (CONTINUARE A) PENSARE NELL’ERA DIGITALE
«Prima che Google ci dica quale concerto andare a vedere o quale donna sposare»
Si tratta della realtà, del mondo in cui viviamo.
La società che riprende con rinnovato vigore il controllo del proprio pensiero è quella dove le scuole e università offrono anche corsi di meditazione, e diventano istituzioni dove non si insegnano pensieri ma modi di pensare, nonché la possibilità di riconoscere, nell’epoca dei motori di ricerca, il valore della domanda giusta. Ci sonno innumerevoli pensieri che possiamo consultare, in questo preciso istante, solo premendo un tasto del computer. Ma nessun pensiero è così prezioso, nuovo e bello come quello di cui proprio adesso, nella nostra coscienza, sentiamo il primo battito d’ali.
Era il 2010 quando l’autore illuminava il lato oscuro della rivoluzione culturale, e metteva in guardia sul rischio di disimparare a pensare, a interpretare criticamente: invece di dominare le informazioni, ne siamo travolti e ne diventiamo schiavi. Molti cambiamenti sono già storia ma non è mai troppo tardi per difendersi, per intraprendere il cammino verso la libertà.
Frank Schirrmacher è stato uno degli intellettuali più influenti in Germania.
A una solida formazione umanistica affiancava un profondo interesse per le scienze e il loro impatto sulla società. Suo, “Il complotto di Matusalemme.
Come prepararsi a vivere in un mondo di ultrasettantenni”.
