“La guera di Troia” sbarca a Cerveteri

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Domenica 15 luglio alle ore 17,30 non perdete l’occasione di assistere ad un tuffo nella pura  romanità  con lo scrittore Andrea Di Battistadi Felicia Caggianelli

Sarà presentato domenica 15 luglio alle ore 17.30, nella sala Ruspoli del comune di Cerveteri il poema epico in sonetti nel dialetto romano di Arnaldo Salustri “Er racconto de LA GUERA DE TROIA” a cura di Andrea Di Battista. L’organizzatrice, nonché la presentatrice della kermesse sarà Anna  Maria Bonetti, doppiatrice, attrice e non solo, omaggerà la platea leggendo alcuni versi in rigoroso dialetto romano con  la sua voce che ha dato la parola a numerosi personaggi di film e cartoni animati entrati nel cuore di noi tutti. Per conoscere qualche aneddoto in più della serata abbiamo intervistato Andrea Di Battista, nipote di Salustri.

Come nasce l’idea di pubblicare un libro del genere?

“L’autore dell’opera Arnaldo Salustri è mio nonno nato nel 1883 e morto nel 1971. Tale opera scritta in dialetto romano è rimasta nel fondo dei cassetti. Essendo un’opera molto educativa e per riconoscenza a mio nonno ho voluto ricordarlo con questa pubblicazione”.

Quanto è attuale un testo ai nostri giorni.  La romanità è il vero valore aggiunto a questo libro?

“Mio nonno ha scritto una grande quantità di poesie in dialetto anche per i suoi rapporti con Trilussa, lontane radici, tra questi l’ode ora pubblicata. Il racconto di cosa sia la Guerra ad un ipotetico gruppo di giovinetti ha rappresentato per mio nonno, Cav di Vittorio Veneto per la sua partecipazione alla I guerra, il modo di esprimere in modo scanzonato e dissacrante il suo pacifismo. Una storia esemplare che è testimoniata in tanti reperti e opere d’arte che ho voluto associare ai brani dell’opera per renderla di più piacevole lettura anche tenendo conto dei numerosi richiami alla realtà attuale. L’immagine della copertina è il fondo della Kylix attribuita ad Eufronio esposta nel Museo di Cerveteri così come recuperata dai Carabinieri, nell’ultima di copertina l’immagine della stessa Kylix cosi come doveva essere secondo uno studio di un abile artigiano di Cerveteri”.

La romanità vera è più una filosofia di vita o un modo di essere, ovvero uno status  vivendi?

“Il dialetto che necessariamente richiama alla mente la romanità a mio avviso richiama una civiltà portatrice di valori “pesanti” oggi purtroppo dimenticati ma, soprattutto ci richiama alle origini, alla nostra cultura, al nostro discendere da radici cristiane oggi quasi negate”.

Perché dovremmo acquistare questo libro? 

Leggere questo libro vuol dire riscoprire l’efficacia del linguaggio della poesia e la sua capacità di suscitare emozioni, un parlare allo Spirito e alla nostra coscienza che ne hanno tanto bisogno”.