LA “DEMOCRISTIANITÀ” DI PASCUCCI

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alessio pascucci

VIZIO O VIRTÙ?

Gli StraFatti di TONI MORETTI

Non avevo dubbi. Ho indagato con pazienza e caparbietà sullo svolgimento della campagna elettorale europea nella convinzione che sarebbe comunque emerso ciò che sostengo da tempo: la “Democristianità” intesa non già come termine offensivo ma come modo di essere dell’ex sindaco Pascucci. Il suo vagare senza sosta alla ricerca di una candidatura non trovata a sinistra, ricordiamoci che egli era “il sindaco antifascista” per antonomasia, e la sua caratteristica Andreottiana di stare sempre “in mezzo”, avrebbero prodotto qualcosa. Ho fatto bene ad avere fiducia in me stesso.

È da oltre trenta anni che conosco gli intrecci elettorali e famigliari di un paese dove si fa fatica ad essere leali e dove abbondano le gole profonde. È così che qualche amico confida che il “sindaco antifascista” ha chiesto in via riservata, ma non troppo, di procurare per le elezioni europee qualche voto per la candidata Antonella Sberna e il candidato Marco Quarta. Oh Gesù! Ma quelli stavano con la Meloni. E allora?

Quando qualcuno disse: Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona, aveva ragione. Si invita a riflettere.