PER FARE UN ALBERO CI VUOLE UN FIORE!
Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero, per fare l’albero ci vuole un fiore!
Cantava così Sergio Endrigo un testo scritto da Gianni Rodari per aiutare grandi e piccini a capire che per fare tutto c’è bisogno di un fiore, simbolo di amore e di armonia. Ed è proprio l’amore e l’armonia che ha guidato gli studenti del Mattei di Cerveteri a trasformare una bianca e fredda parete della scuola in un colorato e vitale albero venuto fuori dal lavoro delle loro mani con una semplicità che sa di magia.
L’idea è nata durante una mattina come le altre in una scuola che, anche se ormai da tanto tempo non è più piena della energica presenza dei ragazzi, non ci si abitua mai a vederla così. Per questo motivo il pensiero della professoressa Simona Benedetti, referente del gruppo inclusione, è corso in direzione di un albero, perché, come ha spiegato lei stessa, l’albero rappresenta la vita, quella vita che ogni anno durante la stagione primaverile si manifesta in tutte le sue espressioni e sfumature. Spinta da tale motivazione la professoressa ha afferrato una matita ed ha iniziato a disegnare partendo dal tronco. Non è trascorso molto tempo e i ragazzi pian piano le si sono avvicinati incuriositi ed hanno manifestato la volontà di voler partecipare anche loro. Tutto si è svolto all’insegna della semplicità, anche la tecnica scelta per realizzare il lavoro: spugnette ritagliate della forma desiderata e imbevute di pittura a tempera. Edoardo ha lavorato alle foglie di colore rosso e giallo, ma confida di aggiungere anche un cuore, Gabriele ha disegnato delle rondini che sono piaciute molto ad Alessandro. Infatti, quando le vede volare in cielo, gli sembra che facciano a gara per annunciare l’arrivo della primavera e questo gli trasmette una sensazione di serenità che lo rende felice, come la vista dei colori vivaci delle foglie. Adesso rimangono da completare le radici che stanno dentro il terreno, ma rivestono una funzione importante perché sostengono l’albero. Luca osserva opportunamente che per noi uomini le nostre radici sono le gambe, certo non stanno nel terreno, ma ci garantiscono la stabilità e ci sostengono come le radici per gli alberi.
Quando il lavoro era ormai giunto a buon punto è spuntata fuori l’idea di aggiungere una frase. L’assistente educativa, Sharon, ha iniziato a proporre diverse frasi in modo che i ragazzi potessero scegliere quella che gli piaceva di più. Luca ha indicato come sua preferita una frase tratta da una canzone di Fabrizio De Andrè: Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole. Quando gli è stato chiesto di motivare la sua scelta, con semplicità disarmante ha risposto: “Perché ognuno deve trovare la felicità nel proprio cuore”.
I versi di De Andrè hanno incuriosito Luca a tal punto che si è ripromesso di ascoltare altre canzoni del cantautore. Gli studenti concordi affermano che il lavoro creativo si è trasformato in un gratificante momento di aggregazione, per un pò di tempo sono state tralasciate le quotidiane attività di studio e, lavorando tutti insieme, è stato avvertito di meno il peso di una scuola vuota.
Su un ramo compare una curiosa figura di passerotto, sembra quasi un pulcino che con aria festosa vuole annunciare l’arrivo della Pasqua. “Era una foglia disegnata male che abbiamo trasformato in un ospite dell’albero” mi spiega Luca. E aggiunge: “La creatività è bella proprio per questo! Anche sbagliando nascono delle cose diverse a cui non pensavamo, ma non per questo meno belle”.
Le cose d’ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardar ed ascoltare, intonava Sergio Endrigo sempre nella stessa canzone…