La Coppa maledetta

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di Ugo Russo 
Ora basta.

La Juventus non deve fare più la Champions. O meglio, vincendo il
campionato o qualificandosi di diritto e non potendo evitare di presentarsi,
rischiando pesanti sanzioni, deve mettere in campo la Primavera così da
uscire subito; in tal modo non si alimenteranno più illusioni e speranze nei
giocatori e, soprattutto, nei tifosi bianconeri. Perché tanto l’ultimo atto,
la finale, per una sorta di perenne maleficio lo perdi. Per jella, per
abitraggi contrari (con l’Amburgo, Il Borussia Dortmund, il Real Madrid nel
’98, i rigori negati per falli su Conte e Pogba rispettivamente con Milan  e
Barcellona), per una serie di situazioni che favoriscono solo gli avversari.
E’ rimasto stupito Buffon, anche dopo l’ultima partita di Cardiff: “Eppure
l’avevamo preparata benissimo, ma resto attonito perché gli episodi
sfavorevoli sono sempre dalla nostra parte!”. Alludeva alle due autoreti, al
pessimo arbitraggio di Brych. Ma i fatti l’hanno dimostrato: per la Juventus
é una coppa (non merita la C maiuscola) disgraziata! Se vai anche a pensare
che le due che ha vinto sono state soffocate da episodi inauditi e
cruenti… la vittoria all’Heysel contro il Liverpool con 39 tifosi
juventini morti (la squadra bianconera non voleva giocare quella finale,
furono gli inglesi ad insistere); il successo a Roma contro l’Ajax soltanto
ai rigori dopo che nei tempi regolamentari doveva finire 5-1 per la Juventus
ed invece fu solo 1-1. E chissà come mai riuscì a vincere…
E poi quelle terribili immagini di gente impaurita, calpestata, straziata
solo perché voleva assistere alla partita della squadra del cuore…
Immagini che hanno riportato la mente proprio all’Heysel, sempre per la
finale dove era impegnata la Juventus che, per giocarsi l’assegnazione di
questa stramaledetta coppa, deve pure pagare pesanti tributi di sangue. Una
considerazione: si é detto che é stato probabilmente lo scoppio di un
petardo che ieri a piazza San Carlo, gremita da trentamila tifosi juventini,
ha provocato quelle scene di panico con il vero e proprio schiacciamento di
centinaia di persone. Ma se il fragore si é avvertito subito dopo il terzo
gol dei madridisti, che, di fatto, ha indirizzato il trofeo verso la Spagna,
possibile sia stato un supporter bianconero a farlo esplodere? Per esultare
di cosa?
No, Juventus, non giocarla più. Semmai partecipa al campionato europeo (di
cui si parla da anni) dove se perdi una partita hai sempre tempo per
recuperare. Così ti escluderesti anche dal campionato italiano, dove, a
parte i tuoi tifosi e pochi altri, ti odiano tutti perché infraciditi
dall’invidia e perchè non vogliono ricordare che grazie ai tanti giocatori
bianconeri presenti in ogni edizione l’Italia si é affermata in quattro
mondiali…
Accennavamo a Brych e anche qui se n’é parlato poco: l’arbitro tedesco é
stato indecente, come la gran parte di quelli che quest’anno hanno
incrociato la Juventus. Molti hanno glissato sul braccio di Ronaldo in
barriera sulla punizione di Dybala nel primo tempo (dentro? fuori area? ma
se anche fosse stato al limite, sulla linea, era rigore e si era sull’1-1…
Comunque, c’era almeno un’altra punizione da posizione invitante per i
bianconeri), con l’ammonizione che avrebbe reso CR7 meno spavaldo; e
l’espulsione di Cuadrado (è vero, sul 1-3 e con la Juventus incapace di
reagire) é stata ridicola, ha ricordato quella di Strootman nel derby. Il
colombiano voleva allontanare con una leggera spinta Sergio Ramos, che
voleva fare ostruzione, perdere tempo, per recuperare il pallone e il
capitano madridista è caduto come fulminato, inducendo l’arbitro (che già ci
aveva pensato da solo…) ad espellere Cuadrado, già ammonito. Ora Ramos,
con l’aggravante di essere capitano, merita con la prova televisiva una
lunga squalifica nella Champions della prossima stagione.
Ed é stata una cosa vergognosa che quando si é detto di Cardiff e si é
parlato di Galles si é detto solo: “La patria di Bale!”. Nessuno ha
ricordato che é stata la patria di uno dei più grandi centravanti della
Juventus e del nostro campionato: John Charles.
CAPITOLO ZIDANE – Il pubblico della Juventus non lo deve certo amare, come
andiamo a spiegare. Il franco-algerino, ora anche allenatore vincente, é
stato un grande e decisivo giocatore ma con la nazionale francese e lo
stesso Real Madrid, non certo in maglia bianconera dove nelle partite che
contavano (come le finali di Champions con il Dortmund e il Real nel 1998) e
dove era richiesto il suo cambio di marcia per la squadra si é sempre
nascosto dietro agli avversari. Semmai devono suonare a scherno e repulsione
quelle sue parole alla vigilia di avere ancora la Juventus nel cuore, quando
poi si é messo vibratamente a protestare , in gara, per il minimo fallo
laterale accordato ai bianconeri. Forse é rimasto attaccato ai tanti soldi
guadagnati nel cinque anni di permanenza a Torino e a quelli che si é
portato via…
LE COLPE DELLA JUVENTUS – Stavolta, pero’, risultano accentuati colpe e
difetti dell’undici di Allegri per questa clamorosa sconfitta. Intanto
Agnelli, pur rimarchevole nella sua discesa in campo a consolare i giocatori
al termine dell’incontro, poteva parlare prima, durante la stagione. Se si
fosse lamentato (come, del resto, fanno tutti, ottenendo i risultati
sperati) di come gli arbitri stavano massacrando la squadra e tenevano in
particolare una oppositrice a ridosso di Buffon e compagni lo scudetto
sarebbe stato vinto con largo anticipo e ci sarebbe stato più tempo per
recuperare preziose energie. Invece a Cardiff è arrivata una Juventus con la
lingua di fuori,  che ha dato tutto quello che aveva nel primo tempo, nel
secondo… non è proprio entrata in campo. Per assurdo, aveva giocato meglio
con il Barcellona due anni fa, tentando fino all’ultimo di giocare, che
ieri.
E con la stanchezza si sono evidenziate soprattutto le lacune del
centrocampo (che non ha protetto la difesa su cui si faceva molto
affidamento e che si é sfaldata nella sera gallese, e non ha rifornito di
palloni giocabili Dybala ed Higuain già per loro conto in debito di
ossigeno – ma era il caso di presentarli in campo a Bologna?). Durante la
stagione quando gli esterni si sono presentati in forma e i bianconeri hanno
imposto il loro gioco molte lacune nella zona nevralgica del terreno di
gioco sono, come per incanto, scomparse, ma ieri sono improvvisamente uscite
fuori in tutta la loro crudezza. Pjanic e Khedira (quest’ultimo, pero’, in
netto calo nella seconda parte di stagione) possono avere il loro posto a
centrocampo ma assieme almeno ad un altro elemento e ne andrebbero comprati
due nuovi al top (uno almeno alla Vidal o alla Davids, per intenderci,
ammesso che ne esistano, puntelli autentici e lottatori fino al novantesimo
e più). Marchisio non puo’ più che essere considerato una buona riserva e
bisognerebbe accettare qualsiasi offerta per dar via Lemina, cui Allegri ha
dato molta fiducia quasi mai ripagata. Si potrebbe modificare modulo di
gioco, per permettere ad Higuain (al quale affiancare in rosa un ottimo
attaccante per farlo respirare in certi frangenti) di stazionare stabilmente
alle soglie dell’area avversaria.
Sempre con Allegri, grande condottiero, il quale va ringraziato da parte del
popolo bianconero, comunque e in ogni caso, per avergli fatto vivere
un’altra esaltante stagione ricca di splendide soddisfazioni.