COME CAMBIA LA COSTA DI LADISPOLI E INTANTO NUOVI SENSI DI MARCIA SUL LUNGOMARE.
Da una parte il mare che avanza e i ritardi sul progetto relativo alle scogliere. Dall’altra i cantieri che invece proseguono sul lungomare ma a beneficio dei parcheggi. Una costa di Ladispoli comunque destinata a cambiare sostanzialmente il suo look. Partendo proprio dalla pista ciclabile ben vista dagli amanti delle due ruote, un incubo invece per i residenti e probabilmente per chi quest’estate vorrà raggiungere il mare in auto.
Sono in corso modifiche sostanziali alla viabilità. In via Fregene ad esempio non si può svoltare in direzione mare da via Roma, una delle arterie cittadine più trafficate. Aggiustamenti in corso d’opera anche per chi si ritrova in via Santa Marinella, via Santa Severa e via Arenile di Torre Flavia, come confermato dall’assessore ai Lavori pubblici, Veronica De Santis. In diverse vie non sarà più possibile transitare in entrambe le direzioni e forse questa è la più grande novità.
Palazzo Falcone ha in mente diverse soluzioni non ancora messe a fuoco. Il cantiere dovrebbe proseguire anche nei giardini centrali di via Odescalchi. È all’intersezione con la rotonda che il tracciato si unirà per poi arrivare sul lungomare. Non si è capito ancora come invece la pista si legherà al centro e alla stazione ferroviaria come previsto nel progetto originario.
Potrebbe passare per via Venezia. Tante domande alle quali non ci sono ancora risposte. La pista lunga circa tre chilometri costerà circa un milione e mezzo, ottenuti dalla Regione. In base al piano “Ladispoli Smart City”, l’amministrazione comunale dovrebbe installare erogatori automatici di acqua, fontanelle pubbliche, strutture dedicate alla raccolta di bottiglie, compattatori di plastica e pannelli informativi sull’uso delle risorse idriche, realizzate con materiale ecocompatibile.
In più, grazie al finanziamento di 600mila euro di Città Metropolitana, il comune ladispolano potrà collegare il centro, con la ciclopedonale già esistente a Palo Laziale. Un’idea ambiziosa quanto affascinante. La difesa della costa. Come nelle previsioni niente scogliere prima della prossima estate.
Gli operatori balneari a Ladispoli dovranno pazientare e attendere per una burocrazia davvero contorta. Le mareggiate nell’ultimo week end hanno creato danni anche alle spiagge libere, non come ad Ostia ma quanto basta per alimentare preoccupazioni sul futuro. Le speranze si erano assottigliate con il passare dei mesi ma ora il consigliere comunale e delegato alle Aree protette del comune di Ladispoli certifica i rinvii relativi al progetto, ritardi a quanto pare non da addebitare al Comune.
La beffa è che già 10 anni fa la Pisana aveva annunciato di destinare oltre 6 milioni di euro a Ladispoli per arginare il fenomeno erosivo. Sono cambiati tre Governi, in mezzo anche un contenzioso tra Regione e Comune, poi risolto, fatto sta che ruspe e operai non entreranno ancora in azione. Una doccia fredda per i privati che gestiscono stabilimenti e chioschi: attendevano con trepidazione delle novità.
A quanto pare è un iter burocratico complesso e lunghissimo e fermo al palo per la Via (Valutazione impatto ambientale). «È il documento sul quale ci siamo impegnati di più – chiarisce Filippo Moretti, consigliere comunale e delegato comunale alle Aree protette – perché proprio da quello dipende l’approvazione dell’opera da parte della Regione. La Via, che accuratamente ed approfonditamente abbiamo redatto e poi presentato mesi fa all’ufficio regionale competente, è in fase di valutazione e a ciò è dovuto il ritardo».
Il semaforo verde non c’è ancora. «Parliamo di un’opera molto importante – specifica il delegato comunale – che prende tutta la costa ladispolana e dovrebbe mettere freno all’erosione. Poi a seguire prevediamo un ripascimento lungo il litorale. Può essere eseguito solo dopo aver realizzato le barriere altrimenti le onde si rimangiano la sabbia».
Intanto tra pandemia, crisi energetica e rincari, i materiali per i cantieri sono aumentati e perciò si è creata la necessità di implementare il contributo economico da 6 milioni di euro per realizzare le scogliere da nord a sud, passando per il tratto centrale di via Regina Elena, uno dei più colpiti.
Il comune di Ladispoli ha chiesto ufficialmente un ulteriore finanziamento. Non è stata fornita ancora una data certa ma è una corsa contro il tempo. Le onde, a seconda delle correnti, lambiscono cabine e verande delle strutture. Se non ci saranno ulteriori intoppi, gli interventi inizieranno nel 2025. Nessun fondo extra invece per Cerveteri nonostante gli appelli dei balneari. Il litorale etrusco è fuori dai radar della Pisana.