IL TRACCIATO NON PIACE A TUTTI I RESIDENTI: SMANTELLATI I POSTI PER LE AUTO.
Un duello che esploderà forse già la prossima estate o in primavera quando i romani, in migliaia, si riverseranno sulla costa nei fine settimana. Un duello dunque tra chi vorrà trovare un posto per recarsi al mare o anche i residenti che pretenderebbero di lasciare l’auto sotto casa e chi invece tranquillamente opterà per una passeggiata in bicicletta.
Procede il cantiere della pista ciclopedonale. E Ladispoli avrà il suo bel percorso con vista mare già entro la prossima estate grazie al contributo economico di oltre un milione tra fondi regionali e comunali. I posti relativi alle vetture sono sempre di meno. All’appello ne mancherebbero centinaia e centinaia , smantellati per far posto al tracciato. Ciò significa – come detto – che i turisti, ma anche gli stessi abitanti, al momento dovranno ripiegare su altre zone e nei periodi più affollati quando la città supera i 100mila abitanti la viabilità potrebbe risentirne.
«Ci sono dei tratti dove il marciapiede è largo parecchi metri – interviene Claudio, un residente – e quindi non serviva rimuovere tutto questo spazio dalla strada. Chi andrà al mare come farà?».
Sul tema anche i proprietari degli stabilimenti. «Non ho nulla contro le ciclabili – parla Marco Lazzeri, titolare del Tritone – inizialmente avevo accolto con entusiasmo il progetto. Ora però osservando bene i lavori non capisco come possa essere completato questo serpentone. Mi auguro che non finisca in questo modo o che venga in qualche modo rivista dal punto di vista urbanistico».
Il comune di Ladispoli ha dato il via libera ai lavori. «Non sappiamo quanti posti siano stati rimossi – risponde Veronica De Santis, assessore ai Lavori pubblici – ma vorrei tranquillizzare sul fatto che stiamo studiando nuove alternative lungo l’area di via Primo Mantovani. Insomma, la situazione non resterà così».
L’idea è nata con lo scopo di valorizzare il litorale consolidando il rapporto di Ladispoli con la costa grazie a un sistema integrato tra mobilità e fruizione naturalistica e culturale. Il percorso di circa tre chilometri si snoderà dalla stazione ferroviaria fino a Torre Flavia, transitando per i giardini centrali di via Ancona e via Odescalchi in direzione del lungomare anche se in questo tratto è un rebus cosa accadrà.
Chi è in bici dovrà poi proseguire a piedi sul ponte pedonale sopra al fiume Vaccina per riprendere la marcia sul lungomare di via Marco Polo dove il tragitto avanza in via Tirrenia e via San Remo e definitivamente verso Torre Flavia. E con un finanziamento di 600mila euro di Città Metropolitana si potrà collegare il centro, con la ciclopedonale già esistente a Palo che dal bosco di Palo arriva a Marina di San Nicola.
L’opposizione. «Ritengo che una grave colpa a livello politico – è il pensiero del consigliere comunale Fabio Paparella – sia quella di non essere riuscita a pianificare questi interventi in modo organico, adottando un nuovo piano urbano della mobilità sostenibile. Il codice della strada prevede che una città aggiorni il piano del traffico ogni 2 anni. Qui siamo fermi al 2015. Nel progetto non si è tenuto conto delle ripercussioni sulla viabilità i finanziamenti ci avrebbero dato l’opportunità di migliorare la qualità della vita ma l’amministrazione l’ha trasformata in un’occasione persa».