KITESURFER FERITO: IL 21 OTTOBRE IL PROCESSO

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ALESSANDRO OGNIBENE ERA STATO RISUCCHIATO A TORRE FLAVIA DALLA POTENTE ELICA DEL CHINOOK. PER LA MAGISTRATURA DI CIVITAVECCHIA SI DOVRÀ ANDARE SOLO DA GIUDICE DI PACE.

kitesurferUn caso che varcò persino i confini nazionali finendo pure sulla copertina del prestigioso “Times”. Sì, ve la ricorderete la storia dellelicottero militare che provocò a Ladispoli l’incidente di un kitesrufer romano sulla spiaggia di Torre Flavia, area nord. L’udienza, sospesa per via della pandemia e del conseguente caos nei tribunali, è stata nuovamente fissata e si terrà il prossimo 21 ottobre presso il Giudice di pace di Civitavecchia. Non saranno i giudici togati ad entrare nel merito.

Una notizia che fece imbestialire il diretto protagonista di questa vicenda, l’artigiano odontotecnico 53enne Alessandro Ognibene, residente a Casal Lumbroso. Questo perché per la magistratura civitavecchiese non si trattò di omissione di soccorso poiché sull’elicottero coinvolto nell’incidente non era stata trovata né la scatola nera né la riproduzione verbale della radio. Eppure sono tre le richieste di rinvio a giudizio per l’incidente del kitesurfer risucchiato il 3 ottobre 2019 da un elicottero militare sulla spiaggia di Ladispoli. All’udienza dovranno presentarsi due piloti dell’Esercito e un ammiraglio della Marina che coordinava in quel periodo l’addestramento delle forze speciali impegnate a bassa quota sul litorale nord. Si dovranno difendere dall’accusa di lesioni colpose mentre è caduta l’omissione di soccorso inizialmente ipotizzata dagli inquirenti. Ognibene, a riva con il suo kite, era stato aspirato dall’elica di un potente velivolo e scaraventato a terra dopo un volo di circa 12 metri. I piloti del Chinook “pirata” non erano tornati indietro dopo aver innescato quel turbine devastante così e neanche i colleghi forse anche in contatto visivo impegnati nelle esercitazioni interforze (ovvero che coinvolgevano più “armi” della Difesa italiana).

Lo sportivo era stato trasportato in gravissime condizioni in eliambulanza al Policlinico Gemelli di Roma. Era finito in rianimazione con un forte trauma cranico, un’emorragia interna, diverse costole fratturate e ematomi al torace e alla schiena. Nell’incidente era rimasta lievemente ferita anche un’altra persona in spiaggia, una guardia giurata. Sul posto erano intervenuti, oltre ai sanitari del 118, anche i carabinieri e gli uomini della Capitaneria di porto di Ladispoli che, coordinati dal comando di Civitavecchia, hanno condotto le attività investigative sequestrando subito la vela e le imbracature del kitesurfer. Sotto choc anche alcuni pescatori che avevano assistito ad un fatto senza precedenti in Italia oggetto di inchiesta della procura ordinaria, militare e a quanto si era appreso in quelle ore anche della Nato visto che alcuni fra i 12 velivoli in addestramento appartenevano a forze armate straniere. Il ministero della Difesa aveva poi annunciato l’avvio di una indagine interna di cui non si è saputo più nulla. E l’ambasciatrice di Malta aveva inviato una nota declinando ogni responsabilità.Alessandro, raggiunto al telefono, è ancora scosso e non dimentica un solo momento di quella che solo per un soffio non si trasformò in una tragedia. Ha ancora dei danni e per questo non si dà per vinto cercando di vincere questa causa.