Il garante della Costituzione in silenzio assiste al contenimento dei diritti da parte del Presidente del Consiglio che attraverso Dpcm e dirette tv soffoca gli italiani.
Attraverso decreti e dirette TV il premier Conte continua a tenere in casa gli italiani ma Sergio Mattarella non ha veramente nulla da dire? Trova normale le azioni intraprese dal Governo negli ultimi mesi?
Nell’ultimo comunicato, tanto atteso nelle case, è stato detto poco e nulla, nella quotidianità cosa è cambiato? Si possono andare a trovare i genitori e una corsetta al parco ci sarà concessa ma di fondo nulla cambierà e tutto il mese di maggio si continuerà a stare immobili. Davanti alla povertà che avanza insieme alle frustrazioni.
Le attività di ristorazione possono riaprire, sollevando lo Stato da cassa integrazione e contributo eventuale, possono riaprire e pagare tutto: personale, costi aggiuntivi per la santificazione prevista nel protocollo sicurezza e, oltre ai costi fissi che restano uguali tra tasse e bollette. Con un incasso sicuramente inferiore ai precedenti. Questa la concessione fatta. Leggendo le 35 pagine del decreto emerge questo concetto di riapertura, secondo Conte.
Diverse famiglie si ritroveranno, molte già ci sono, con carte di credito che non funzionano più, risucchiate dal bancomat perché in rosso, quel giorno il Paese si rivolterà e caro Conte ti ritroverai a fare i conti con le promesse di fondi non mantenute. Con gli errori, se così possiamo chiamarli, fatti finora. Altro che ira del CEI, davanti all’apertura dei musei e non delle chiese. Inutile far ripartire l‘Agenzia delle Entrate, soldi non c’è ne sono più e le minacce di riscossione poco serviranno.
Le mascherine a 0,50 centesimi non sono quelle adatte, quindi inutili e dannose senza considerare che un’App per stanare gli untori a cosa serve se poi non si fanno i tamponi? C’è chi ha aspettato anche 50 giorni per vedersi effettuare un controllo e uscire dall’incubo. Senza ricordare la situazione in cui lavorano i sanitari senza camici e strumenti idonei a garantire la loro salute. Spendiamo soldi in un’applicazione anziché nella Sanità. Ancora.
Parrucchieri, estetisti e proprietari di società sportive rivolte ai bambini aspettano a casa, attendono risposte che non vengono date. Questa la disperata novità emersa leggendo il decreto. Mattarella dove sei?