Riceviamo e pubblichiamo:
“Sabato 22 febbraio, Italia in comune Ladispoli sarà in Piazza Rossellini a partire dalle 9,30, con un presidio informativo sulla gestione dell’acqua a Ladispoli, nei giorni successivi in diverse zone della Città.
Contemporaneamente alla manifestazione indetta dal Sindaco Grando, il nostro presidio, svelerà le ipocrisie di questa Amministrazione che a parole sbandiera l’importanza di mantenere pubblica la gestione dell’acqua, nei fatti, con i propri capi bastone nazionali, i leghisti, hanno voluto e vogliono la privatizzazione dell’acqua.
E’IL CASO DI DIRE CHE QUESTA STORIA FA’ ACQUA DA TUTTE LE PARTI …
Ad oggi esiste una proposta di legge depositata in parlamento, per tornare a parlare della gestione dell’acqua pubblica
Perché il partito del sindaco Grando (la lega di Salvini) insieme al movimento 5 stelle (primo Governo Conte – giallo verde) non lo hanno inserito come priorità nel contratto di governo?
GOVERNO SALVINI DI MAIO
E perché ad oggi il movimento 5 stelle ed il PD non approvano la proposta depositata in parlamento?
Con questa breve crono-storia, sveliamo le malefatte del trasversalismo politico in merito a questo argomento.
Facciamo una breve cronistoria per comprendere meglio:
fino al 1993, l’acqua è stata considerata bene comune gestito dal pubblico (STATO) senza profitti.
1994 (LEGGE GALLI) introduce criteri di gestione privata nella risorsa idrica, inserendo il principio di profitto nella stessa gestione.
2002 con la nuova manovra finanziaria, si consente per la prima volta di far gestire l’acqua tramite gare d’appalto aperte anche alle S.P.A
(privati)
2003 con decreto legge, si concede alle S.P.A di ottenere oltre il 50% della gestione dell’acqua rafforzando il concetto di privatizzazione.
2008 D. L. 133 ART 23 bis, disciplina il tipo di affidamento, si liberalizza la gestione dei servizi idrici a favore dei privati.
2009 il DECRETO RONCHI sancisce la privatizzazione della gestione del servizio idrico.
2011 REFERENDUM per abrogare il D. L. 133 del 2008 ed i precedenti, in cui gli italiani si sono espressi a maggioranza per la gestione totalmente pubblica del servizio idrico.
2011 il Governo Berlusconi ripropone la privatizzazione attraverso un decreto, ed un trasversalismo politico forte agevola l’annullamento della volontà popolare referendaria.
2012 la corte costituzionale dichiara incostituzionale l’azione del governo, contro la volontà popolare espressa con il referendum (anche l’Europa si esprime in tale direzione)
2012 il governo Monti vanifica il referendum e la sentenza della corte costituzionale giocando semplicemente con le parole:
L’ACQUA RIMARRA’ PUBBLICA, MA LA GESTIONE SARA’ PRIVATA.
2015 con la legge Madia il Governo Renzi riconferma la privatizzazione.
Si evince da questo la volontà politica trasversale di privatizzare l’acqua.
“Italia in comune Ladispoli”
Sezione Maurizio Biasetti