IPPOCASTANO, LA PIANTA DELLE VENE

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AESCULUS HIPPOCASTANO 

di Aldo Ercoli

L’Ippocastano è il nome volgare dell’Aesculus hippocastanum (o castagno d’India come viene chiamato dai Francesi). Originario dell’India venne introdotto nel 1500 in Europa dai Turchi. E’ una bella pianta dal fusto diritto e robusto, alto fino a 30 metri, con chioma ampia e folta, con foglie palmate.

In fitoterapia si utilizzano i semi, contenuti nei frutti che sono grosse capsule verdi Quando sono maturi si aprono in più valvole che racchiudono da due a quattro grossi semi, bruno – scuri, lucidi. Rassomigliano alle castagne.

Quali sono i principi attivi? Soprattutto l’escina (complesso di glicosidi triterpenici ma anche composti flavonici (quercitrina, quercetina, tannini, vitamina P, steroidi, proantocianolidi :(tegumento del seme).

Quali le proprietà, le attività principali? Flebotonica (tonicità delle vene), antiedemigena, antinfiammatoria, antiemorragica. Si può certamente affermare che l’ippocastano è, grazie ai suoi neri semi, il fitocomplesso specifico delle affezioni venose perché aumenta il tono della parete venosa, contrasta la stasi e facilità il ritorno venoso.

Quali sono le indicazioni cliniche? Qual è il suo impiego in terapia? Ho utilizzato, l’Aesculus hyppocastanum in T.M. (Tintura madre 30 gtt per 3 volte al girono per almeno un mese di terapia) soprattutto nell’insufficienza venosa degli arti inferiori. I pazienti che ne sono affetti accusano, proprio li, una sensazione di pesantezza, ed edema (gambe gonfie), aggravati dal caldo (specie durante la stagione estiva), dallo scarso movimento, dalla sedentarietà, dal mantenere a lungo la stazione eretta. Poi anche nelle varici emorroidarie, migliorate dal freddo e dal movimento, anche loro, sempre aggravate dal calore e dalla sedentarietà. Utile nell’insufficienza veno – linfatica, nelle fragilità capillare, negli edemi post – operatori. Esteso è l’impiego per uso esterno in innumerevoli pomate nel trattamento di emorroidi, varici e contusioni.

Le preparazioni a base di Ippocastano e di escina sono stati oggetto di numerosi studi che hanno confermato l’azione antiedemigena,antinfiammatoria e vitamina P simile, con pertanto una vera diminuzione della permeabilità e fragilità capillare.

Una somministrazione quotidiana di questo vegetale, protratta per mesi, rinforza la parete vascolare nei pazienti affetti da insufficienza venosa degli arti inferiori. Vi è una riduzione degli enzimi (di origine lisosomiale) responsabile della degradazione dei protoglicani. Nei soggetti affetti da vene varicose e varici emorroidarie la concentrazione di tali enzimi è molto aumentato. (M.Rombi, 100 Plantes Medicinales, Nice, 1991).

L’escina non incrementa solo il tono venoso ma <> (E.Campanini. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali 1998). A tutto ciò va aggiunta un’azione che coinvolge le ghiandole surrenali con liberazione di glucocorticoidi (responsabili dell’attività antiedemigena) dovuta sempre all’escina o per azione diretta sulla corteccia surrenale oppure mediata dall’ipofisi per mezzo dell’ormone ACTH. L’esculina,un glucoside cumarinico, presente anche esso nel fitocomplesso, è in grado di svolgere un’attività antiflogistica ed antidolorifica in quanto trattasi di un potente inibitore della lipossigenasi e ciclossigenasi.

Ho utilizzato l’Hesculus hippocastanum anche nel trattamento delle emorroidi non complicate (trombizzate o procidenti all’esterno), nelle fragilità capillari e come coadiuvante nelle tromboflebiti superficiali (associato all’Erigeron c. e all’Harpagophytump, tutto in T.M. ana parti, 40 gtt 3 volte al giorno).

L’escina in virtù del suo effetto sulla permeabilità capillare ha trovato impiego nella caduta dei capelli,. Rientra in fatti, come uso topico, nella composizione di shampoo che rinforza il cuoio capelluto. Anche nella cellulite (15 gr di estratto glicolico associati ad altrettanti 15 gr di Hedera h. e Ruscus a.) l’Ippocastano, per uso topico, ha trovato indicazioni cliniche. Personalmente per via orale ho più prescritto la T.M. (preparata dal seme con il tegumento) alla dose di 30 gtt tre volte al giorno che non l’estratto secco neb. una cps 250 mg 1-2 volte al giorno.