Innamoramento e disinnamoramento di coppia

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A cura della Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta

Dottoressa
Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta

Nel 1970 diventa attiva la legge n° 898 sulla possibilità effettiva dello scioglimento del matrimonio. In una società cristiano-cattolica, questa legge ha portato a tali fermenti politici la cui conseguenza diretta è stata, nel 1974, il referendum abrogativo il cui è stato, come si sa, il mantenimento della legge.

Nella storia, gli elementi fondamentali del matrimonio sono sempre state le famiglie di origine perché attraverso le unioni sono state sancite alleanze economiche-politiche e la fine di guerre tra popolazioni; in alcune culture, tutt’ora il matrimonio è combinato e spesso i due coniugi non si conoscono.

I ruoli coniugali, fino alla prima metà del 1900 avevano contorni ben nitidi e il matrimonio veniva considerato un punto di arrivo, un mezzo per uscire dalla famiglia di origine ed avere figli. Il matrimonio, infine, era un rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Attualmente il matrimonio è preceduto (ma non sempre) da un periodo di fidanzamento in cui anche le famiglie di origine si frequentano assiduamente. Ultimamente, però, il significato del matrimonio va molto al di là del consenso delle famiglie d’origine, non è più una tappa prioritaria della persona e, molto spesso, viene scelta la convivenza.

Solitamente due persone si conoscono, provano attrazione fisica e mentale e, continuando a frequentarsi, si rafforza la consapevolezza che la loro personalità, il loro vissuto personale e la propria capacità di risoluzione dei problemi della vita possono intrecciarsi ed avere una prospettiva comune futura. Così nasce e si consolida la coppia. Con il tempo, con gli anni, con le esperienze e gli eventi della vita, può capitare che la coppia vada in crisi perché vengono messe in discussione le sue basi.

Durante la crisi, le due persone possono tentare di riportare la loro coppia all’atmosfera iniziale o precedente alla crisi, non sapendo che questi tentativi aumentano la crisi piuttosto che ridimensionarla. In altri casi, un elemento della coppia può esternare il suo disinnamoramento per l’altro. Dal punto di vista terapeutico, la coppia viene osservata sotto varie sfaccettature: gli elementi singoli, con la loro storia passata, la loro personalità e famiglia d’origine; la storia della coppia; gli eventi che hanno influenzato (positivamente e negativamente) la vita della coppia e come si è sviluppata in famiglia nucleare. Fondamentali nella terapia sono le risorse della coppia, cioè il legame e coinvolgimento affettivo e sentimentale nonché il permanere dell’intimità che si esprime con il mantenimento dell’attrazione sessuale, il mantenimento di interessi e progettualità comuni.

Spesso le persone mi dicono “mi sembra che io stia cambiando e il mio partner è fermo a tempo fa”. Quando la coppia inizia un percorso di terapia, è importante tenere presente le dinamiche storiche della coppia, fare in modo che i due coniugi siano consapevoli che tali dinamiche erano funzionali inizialmente mentre ora sono diventate disfunzionali e il loro punto critico. È importante, anche, che il terapeuta comprenda quanta ancora intimità (intesa, in questo caso, il grado di empatia e di investimento affettivo) c’è nella coppia e il margine di negoziazione e di possibile reinvestimento delle risorse individuali. L’obiettivo della terapia di coppia è ovviamente, il rinnovo del legame ma, in alcuni casi, può essere che la fine della terapia coincida con la consapevolezza che è meglio per la coppia la separazione.

masin1970@gmail.com