IMPALLINATI. IMBALSAMATI. IMBALLATI. IN CONSEGNA?

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La campagna #NotInMyWorld per vietare l’importazione dei trofei di caccia a cura di Humane Society International, organizzazione per la protezione degli animali in tutto il mondo. Alla Camera dei Deputati in esposizione gli scatti Britta Jaschinski che documentano questo macabro mercato. Le proposte di legge in Parlamento.

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Le mani sporche di sangue – Photographers Against Wildlife Crime

Gli scatti della pluripremiata fotografa Britta Jaschinski, cofondatrice di Photographers Against Wildlife Crime, gruppo intenzionale di fotografi che hanno unito le forze per mettere fine al commercio di animali selvatici, sono in esposizione nel prestigioso Palazzo Valdina, sede della Camera dei Deputati, a Roma, e documentano un macabro traffico, in cui animali maestosi sono trasformati in veri e propri oggetti.

La mostra, “Natura Morta. In Consegna”, è stata organizzata da Humane Society International/Europe (HSI) con il patrocinio dell’On. Michela Vittoria Brambilla, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente.
La mostra – spiega HSI – organizzata in sostegno alla campagna #NotInMyWorld, si propone di accelerare l’introduzione in Italia del divieto d’importazione ed esportazione dei trofei di caccia, per proteggere animali appartenenti a specie a rischio estinzione, come l’ippopotamo, l’elefante e il leone africano, il leopardo, l’orso bruno e quello polare, e preservare la biodiversità globale.

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Chiediamo giustizia – Photographers Against Wildlife Crime

I trenta scatti esposti, che si potranno vedere sino al 21 marzo, offrono ai visitatori l’opportunità di immergersi nella tragica realtà della caccia al trofeo, osservare la trasformazione degli animali in oggetti, da apribottiglie a posacenere, esplorando tutte le implicazioni che la macabra pratica ha sull’ambiente e le comunità locali.

Queste nature morte del XXI secolo, come le definisce l’autrice, parlano da sole dell’orrendo scempio. Anche l’on. Brambilla, come l’sen. Bevilacqua, ha firmato una proposta di legge per vietare il commercio di trofei di caccia di animali appartenenti a specie protette. Il testo, intervenendo sulla legge 150/1992, introduce il divieto d’importazione, esportazione e riesportazione, da e per l’Italia, dei trofei di caccia di specie protette ai sensi della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES). Le sanzioni saranno graduate secondo il livello di protezione riconosciuto alla specie di cui si tratta: il massimo è l’arresto fino a tre anni con un’ammenda fino a 200.000 euro (300.000 euro in casi di recidiva).

Locandina della mostra

Le cifre riportate dal HSI parlano chiaro.
In dieci anni dal 2013 al 2022, l’Unione Europea ha importato trofei di caccia provenienti da oltre 27.000 animali appartenenti a specie protette dalla CITES, divenendo il secondo importatore mondiale dopo gli Stati Uniti d’America.

 

 

E nel business c’è anche il nostro Paese, che tra il 2014 e il 2022, ha importato 492 trofei di caccia provenienti da mammiferi protetti, come ippopotami, rinoceronti neri, elefanti africani, leoni, leopardi, ghepardi, giaguari, orsi polari e tante altre specie.

Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di HSI/Europe, ha detto che queste foto devono servire da monito per accelerare il processo legislativo di adozione delle proposte di legge già sul tavolo alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica. Il 74% degli italiani è favorevole.

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com