IL VIDEO DI “DONNE IN CERCHIO”

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donne in cerchio

Dalla prevenzione, alla diffusione del fenomeno attraverso suggestioni culturali, al ruolo delle istituzioni nella battaglia al contrasto del silenzio.

Il Servizio, “Donne in cerchio” – Sportello di contrasto e prevenzione alla violenza di genere – attivo dal 2013 sul Distretto Socio Sanitario RM 4.2 – Comuni di Ladispoli e Cerveteri, intende sollecitare l’attenzione sociale sul fenomeno del femminicidio, proponendo un video da diffondere tramite i canali web e social, nella giornata del 25 Novembre, data istituzionalizzata come giornata nazionale di sensibilizzazione per la lotta contro il reato di Femminicidio, e di contrasto alla violenza di genere tutta.

In questo periodo storico che non ci consente di vivere la vicinanza fisica come un valore di sicurezza per la propria salute e proprio in considerazione della necessità di preservarela salute di alcune fasce sociali meno tutelate dalle disposizioni di sicurezza in vigore nel nostro Paese ai tempi della Pandemia Sars-covid19, lo sportello “Donne in cerchio” vuole, comunque, essere presente in questa giornata con un video. L’idea di presenziare senza fisicamente essere presenti, nasce dall’assunto che già l’operazione di accoglienza delle donne diventa una apertura di uno spazio mentale. Nello sportello si concretizza in termini fattivi prima nella mente delle operatricie dopo nelle azioni, il processo di accompagnamento della donna, alla consapevolezza per la fuoriuscita dal ciclo della violenza. Desideriamo rinnovare, sia nella mente della società intera, che nella diffusione delle informazioni, il messaggio culturale sotteso in questa meta comunicazione, che gioca un ruolo attivo nella costruzione del sistema di protezione.

La struttura del video è composta da diversi interventi, camei di 3/5 minuti ciascuno, che trattano il tema a più livelli: dalla prevenzione, a quello della diffusione del fenomeno attraverso suggestioni culturali, al ruolo delle istituzioni nella battaglia al contrasto del silenzio, a quello infine della informazione e formazione continua della rete inter-istituzionale intorno alla storia delle donne. Un segno concreto di parola, voce che rompe il silenzio. Il silenzio deve tacere.

Nel 2020. Adesso. Non possiamo più attendere oltre.