IL VERDE PUBBLICO PERCHÉ È DI FONDAMENTALE IMPORTANZA

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alberi a Ladispoli

ANTONIO PIZZUTI PICCOLI, NATURALISTA E AGROTECNICO: “A LADISPOLI LA SITUAZIONE DEL VERDE PUBBLICO È ESTREMAMENTE COMPROMESSA”

Il verde urbano, adeguatamente pianificato e progettato, è chiamato a rispondere ad esigenze non più soltanto estetiche dei centri urbani, ma soprattutto legate alla lotta all’ inquinamento e quindi per il miglioramento della nostra salute e dell’ambiente.

Tutti allarmati dal riscaldamento globale, il numero dei tumori causati dall’inquinamento atmosferico in netta crescita, il traffico automobilistico in aumento, il cemento che dilaga in ogni città… Eppure, nonostante dati oggettivi alla mano, si fa troppo poco per contrastare questo andamento autolesionistico della nostra società.

Energie rinnovabili, efficientamento energetico, ottimizzazioni produttive, incentivo dei mezzi pubblici, piste ciclabili ecc. Sono tante le iniziative da intraprendere, ma una su tutte emerge per la quasi totale assenza di interesse dimostrato da parte dei nostri governanti, sia a livello globale che locale: la piantumazione di nuovi alberi e la cura di quelli esistenti.

I pochi parchi non bastano: ci vogliono viali alberati, giardini dove far giocare i bambini, orti urbani, piante nelle rotonde, nei terrazzi e nei balconi. Ogni potenziale terreno delle città dovrebbe essere coperto di piante.

Invece Circa l’80% della superficie terrestre europea è stata modellata dalle attività umane: ricoperta da edifici, strade, infrastrutture industriali o utilizzata per l’agricoltura. A livello nazionale le colate di cemento non sono rallentate neanche nel 2020 con il lockdown.

Eppure i benefici degli alberi sono lampanti: producono ossigeno, assorbono carbonio, filtrano le “polveri sottili”, riducono i dissesti idrogeologici, ospitano diverse specie animali, fanno ombra, valorizzano gli immobili, consentono di ridurre il consumo di aria condizionata, purificano le acque piovane, ma regalano anche bellezza, oltre a rappresentare una memoria storica.

A tal proposito è ancora viva l’indignazione dei cittadini di Ladispoli per l’abbattimento dei pini storici sull’Aurelia alle porte dell’entrata sud. Mentre si resta in attesa della riapertura del bosco di Palo, chiuso da agosto 2023.

Per quanto riguarda gli alberi esistenti questi vengono sistematicamente capitozzati (taglio drastico della chioma di un albero), pratica vietata già dal regolamento comunale approvato nel 2001 e mai applicato.

Sentiamo il parere degli “addetti ai lavori” locali: Antonio Pizzuti Piccoli (Naturalista e Agrotecnico) e Daniele Brugiotti (Arboricoltore).

Pizzuti Piccoli, come considera lo stato dell’arte del verde pubblico a Ladispoli? “La situazione è estremamente compromessa, poiché manca completamente una strategia di medio e lungo periodo da parte delle amministrazioni. Oggi ci troviamo ad avere tanti alberi vetusti all’interno della città, che potrebbero essere sostituiti nel tempo con specie meno problematiche per dimensioni e morfologia; alberi che continuano ad essere capitozzati aumentandone l’instabilità dei rami e amplificando il rischio per la città. A malincuore devo constatare che la gestione del verde è invece basata sull’emergenza, con interventi spesso solo a “danni fatti”. Le aree verdi non sono manutenute e, spesso, si ricorre all’opera di volontari (senza alcun supporto del Comune) per garantire le poche nuove piantumazioni che vengo realizzate.

Quali interventi ritiene indispensabili?
“Spesso gli alberi vengono abbattuti senza una perizia scritta di un tecnico (ricordo il caso dei pini di Largo del Verrocchio); in quel caso sia cittadini che rappresentanti politici hanno chiesto di visionare le perizie scritte che imponevano l’abbattimento per motivi di sicurezza, ma non saltò fuori nulla. Molti pini sono stati tolti perché “alzavano il manto stradale” ignorando che da oltre vent’anni si evita questo inconveniente sostituendo l’asfalto tradizionale con asfalto drenante, che garantisce al terreno apporto di acqua e ossigeno e quindi gli alberi non necessitano di salire in superficie con le radici per cercare acqua. Quindi assolutamente abbiamo il dovere di insistere in una strategia di messa a verde della città, che sicuramente implica un investimento economico ed un nuovo approccio culturale, ma non possiamo farne a meno. L’alternativa è una città malata.

Sig. Brugiotti, quali alberi sarebbero più indicati per il territorio di Ladispoli?
“Per quanto riguarda le piante più adatte all’ambiente sicuramente rivolgerei l’attenzione sugli alberi della macchia mediterranea, i vari generi di Querce, ma anche Olivi e Pini, per poi andare sugli alberi che sopportano la vita ostile delle città: Platani, Aceri, Tigli e Palme del Mediterraneo. Oggi si adattano bene al nostro clima anche tanti alberi esotici come la Fitolacca, il Ficus o il Liriodendro.”

Piantare alberi in città è quindi una scelta strategica e necessaria per migliorare la qualità della vita delle persone. Ma allora perché le amministrazioni locali non promuovono politiche di verde urbano, incentivando la realizzazione di parchi e aree verdi e la piantumazione di alberi lungo le strade, nelle piazze e in ogni spazio disponibile?
Domanda ingenua. A quale amministratore interessa il verde se non in campagna elettorale? Molto più interessante il grigio del cemento. Due anni fa il Comune di Ladispoli presentò in pompa magna il “Progetto Arbolia”, un nuovo polmone verde realizzato grazie alla piantumazione di 3.000 piante. Peccato che dopo pochi mesi, a causa della scarsa manutenzione, le piantine siano tutte o quasi seccate.

Non sarebbe stato meglio piantarne di meno, ma con una maggiore cura (esemplari più grandi con opportuni tutori e relativa irrigazione)?
Ma anche i cittadini possono fare la loro parte, ad esempio piantando alberi nei propri giardini o partecipando a iniziative di riforestazione nei parchi e nelle aree verdi della città. Ormai da anni a Ladispoli si svolge la “Marcia degli alberi”, grazie alla quale sono stati messi a dimora centinaia di piante.

Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso. (Confucio)

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Fisioterapista – Educatore alimentare
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Via Ancona, 170 – Ladispoli

Alfonso Lustrino
Fisioterapista Educatore alimentare
Socio del negozio “BEN DI BIO” Prodotti biologici e articoli ecologici
Via Ancona, 170 – Ladispoli