IL SONNO SPEZZATO DA UN TRENO SEMPRE ACCESO

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ESASPERATI GLI ABITANTI NELLA ZONA DELLA STAZIONE CHE CONVIVONO DA ANNI CON IL PROBLEMA. IL SINDACO SCRIVE AD ARPA LAZIO.

Arriva puntuale sul binario 5 intorno alle 22.30, fa scendere i passeggeri e resta parcheggiato lì fino alle 5.30 del mattino. C’è solo un problema ed è molto grande per i residenti che vivono nei pressi della stazione ferroviaria di Ladispoli: il convoglio regionale rimane acceso tutta la notte producendo un fischio assordante. Il sonno di chi abita in via delle Dalie, via delle Orchidee, via dei Ciclamini, via delle Azalee e via Trieste viene continuamente spezzato da quel rumore insopportabile. E a nulla sono servite lettere scritte a Trenitalia e Rfi, esposti e chiamate continue al 112 nel corso degli ultimi anni. I cittadini tornano a protestare. «È passata mezzanotte – racconta Arianna – sono tre mesi che pazientemente tutte le sere chiediamo ai macchinisti di far spegnere il treno che ferma alle 22.30 al binario 5 per poi ripartire dalla stazione di Ladispoli il mattino seguente.

sonno spezzatoLe abbiamo provate tutte anche con i tappi alle orecchie e chiedendo con educazione di lasciarci dormire. Ma nulla, questo è il rispetto per la povera gente che si deve svegliare presto per lavorare». La protesta si allarga a tutta la zona del quartiere Campo Sportivo.

«È scandaloso che nessuno intervenga – critica Massimiliano Bruno – da cinque anni va avanti così. Abbiamo il diritto di riposare in santa pace». E intanto c’è chi propone azioni eclatanti. «Una mattina dovremmo metterci davanti alla motrice – scrive Tommaso, un’altra vittima del fischio fastidioso – basta, direi che bisogna trovare una soluzione».

sonno spezzatoEppure lo scorso anno si attivò anche il comune ladispolano inviando una nota di sollecito a Trenitalia, Rete Ferroviaria Italiana e al governatore del Lazio Zingaretti perché l’Arpa Lazio rilevò che quel rumore fosse troppo vicino al limite previsto dalla legge. Nulla da allora è cambiato. Si attiva il sindaco ladispolano. «Arpa Lazio deve intervenire – dice Alessandro Grando – per verificare che le emissioni sonore rientrino nei limiti previsti dalla legge».

Con queste parole il primo cittadino si è fatto portavoce delle segnalazioni dei cittadini, comunicando di avere inviato una richiesta di intervento all’ente regionale in merito ai rumori provenienti dal treno lasciato acceso. «Tutto questo – conclude Grando – sta causando notevoli disagi ai residenti che lamentano di non riuscire a riposare, con tutte le implicazioni di carattere psico-fisico che ne conseguono. Ci auguriamo che Arpa Lazio effettui al più presto questa verifica perché la situazione sta creando problemi in tutti i residenti nella zona adiacente alla stazione ferroviaria».

Ma perché quel maledetto treno resta sempre acceso? In passato Trenitalia replicò spiegando in sostanza che il treno resta con gli impianti attivi per far trovare gli scompartimenti «freschi» al mattino con l’aria condizionata, e al contrario «riscaldati» in inverno. In poche parole i cittadini – per le Ferrovie dello stato – devono convivere con il frastuono. Le associazioni di categoria non mollano la presa. «Basta con l’inquinamento acustico – attacca Biagio Camicia, presidente di Consumatori Italiani Ladispoli-Cerveteri – in Italia risolvere una questione così semplice è diventata fantascienza. Non esiste che una parola: vergogna».