Ma malgrado ciò il livello del lago di Bracciano è ben lontano dalla normalità. Sotto di un metro, dicono le stime. Ma è sufficiente per la Sindaca Raggi per attribuirsi il merito, con il solito post social senza diritto di replica, di questa parzialissima risalita. Comprendo che di questi tempi non ha altro risultato positivo ( neanche parziale) da rivendicare, ma allora spieghi ai romani ed a noi tutti per quale motivo ha dato mandato agli avvocati del Comune e di Acea di ricorrere contro la Regione Lazio che vuole regolamentare l’uso di questa risorsa. Siamo a fianco dei Sindaci dei Comuni lacustri, che sono tornati a denunciare questa situazione. La Raggi vuole utilizzare il lago di Bracciano come fosse un serbatoio privato, senza tener conto delle enormi ricadute ambientali e sociali che si stanno materializzando in quel territorio. Lo scorso anno contro il blocco della captazioni deciso dalla Regione si sono usati come scudi umani persino gli ospedali. Senza le captazioni dal bacino lacustre Roma non sarebbe sopravvissuta all’estate. Eppure i cittadini romani hanno potuto continuare a bere. Oggi, ancor di più, il blocco delle captazioni dal lago può permettere allo stesso di provare ad uscire dall’emergenza. Se la Raggi ci tiene veramente, fermi i suoi avvocati e partecipi ad un confronto con la Regione ed i Comuni sul come darsi regole condivise. Da parte nostra porteremo in Consiglio Metropolitano questa proposta, e valuteremo già in quella sede come ne pensa il Movimento 5 stelle, da sempre attento alle tematiche sull’acqua pubblica”.
“Il sindaco Raggi si ricordi di salvare il lago di Bracciano”
“Per fortuna la stagione estiva, sino ad ora, non ripete quella dello scorso anno.
Così, in una nota, Federico Ascani, capogruppo de “ Le Città della Metropoli”