Il 29 e il 30 luglio nell’Anfiteatro Flavio, sarà inaugurato il G20 della Cultura. Al centro del dibattito non solo il traffico illecito delle opere d’arte, ma che la cooperazione internazionale e i Caschi blu della cultura per intervenire subito contro le calamità naturali e il terrorismo.
di Barbara Civinini
Quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo, così recitava la Profezia di Beda il Venerabile nell’VIII secolo. Ora sugli spalti di quel simbolo di romanità si aprirà il 29 e il 30 luglio – dopo il restauro degli ipogei, appena concluso – il G20 della Cultura, fortemente voluto dal nostro Paese. Quando sarà completato il restauro dell’arena, con fondi pubblici, nel 2023, anticipa il ministro della Cultura, Dario Franceschini, il Colosseo – Patrimoni dell’umanità UNESCO dal 1980 – tonerà com’era nell’800, un luogo che si potrà ammirare anche dalla sua zona centrale.
Alla cerimonia d’apertura, oltre al ministro, parteciperanno il presidente del Consiglio Mario Draghi e la Direttrice Generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay. I lavori, poi, proseguiranno a Palazzo Barberini. I temi culturali sono una peculiarità della Presidenza italiana che li ha voluti porre alla base di una solida ripartenza post Covid. Il MiC, in vista del vertice di Roma, ha già affrontato le questioni principali del dibattito, con un ciclo di seminari in rete, dalla lotta al traffico illecito delle opere d’arte al rispetto del patrimonio lasciatoci in eredità dal passato. Del resto, come diceva Aristotele “La cultura è un ornamento nella buona sorte ma un rifugio nell’avversa”.
Si è parlato molto anche delle politiche di protezione nelle zone belliche, rafforzando la cooperazione tra paesi, guardando soprattutto all’esperienza italiana dei Caschi blu della cultura. Di scottante attualità, dopo la calamità naturale che ha investito l’Europa, in Renania, Nordereno-Vestfalia, Belgio, e Olanda, c’è un altro tema d’importanza fondamentale, quello del rischio climatico. “In una nazione come l’Italia a forte rischio idrogeologico, sismico, di erosione delle coste, l’intervento del MiC e del Governo per tutelare il patrimonio culturale è stato, è, e sarà grandissimo”, ha detto la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni. “Il patrimonio culturale è radici, tradizioni ma anche tecnologia ecco perché – ha concluso la sottosegretaria – dobbiamo investire sulle nuove tecnologie e valorizzare quelle aziende e quelle istituzioni che realizzano modelli virtuosi che possono primeggiare in tutto il mondo”.
Dunque, come ha sostenuto il ministro, nel mondo della globalizzazione e delle grandi sfide che ci aspettano, la cultura è un grande strumento di dialogo tra popoli, religioni, civiltà diverse ed è, soprattutto, un grande motore per una crescita economica sostenibile e compatibile: un elemento di cui il mondo avrà sempre più bisogno. Pensiamo, ha dichiarato Franceschini, di stabilizzare il G20 Cultura come incontro preparatorio al vertice dei capi di stato e di governo. E questo è molto importante perché la cultura ha una funzione economica che sta perfettamente in linea con il G20 e può creare investimenti condivisi e nuovi posti di lavoro. La cerimonia sarà seguita dalla RAI e trasmessa anche sul canale Youtube del MiC.